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Modulo 1. Psicologia dell’apprendimento 

1.1. Apprendimento e condizionamento classico 

1.1.1. Introduzione 
1.1.2. Il riflesso, l’abitudine e la sensibilizzazione 
1.1.3. Condizionamento classico 

1.2. Condizionamento operante 

1.2.1. Fondamenti del condizionamento operante 
1.2.2. Programmi di rinforzo e castigo 
1.2.3. Estinzione 

1.3. Apprendimento causale 

1.3.1. Introduzione 
1.3.2. Modelli di apprendimento causale 
1.3.3. Impotenza acquisita 

1.4. Apprendimento spaziale 

1.4.1. Introduzione 
1.4.2. Tolman: pioniere dell’apprendimento spaziale 
1.4.3. Conclusioni 

1.5. Apprendimento per osservazione 

1.5.1. Introduzione 
1.5.2. Apprendimento osservazionale 
1.5.3. Teoria dell'apprendimento sociale di Bandura 
1.5.4. Alternative all’imitazione 
1.5.5. Substrati cerebrali: neuroni specchio 

1.6. Apprendimento di concetti e categorie, abilità e strategie 

1.6.1. Introduzione 
1.6.2. Apprendimento delle relazioni astratte (categorie e concetti) 
1.6.3. Apprendimento di abilità 
1.6.4. Apprendimento di strategie 

1.7. Ragionamento deduttivo 

1.7.1. Introduzione 
1.7.2. Ragionamento deduttivo: propositivo 
1.7.3. Principali inferenze 
1.7.4. Teorie di ragionamento 

1.8. Ragionamento probabilistico 

1.8.1. Introduzione al ragionamento induttivo: induzione categorica 
1.8.2. Introduzione al ragionamento probabilistico 
1.8.3. Euristico 
1.8.4. Teoria dei modelli mentali 

1.9. Apprendimento, motivazione ed emozione 

1.9.1. Introduzione 
1.9.2. Teoria normativa della decisione 
1.9.3. Processo decisionale 

1.10. Ragionamento nel contesto 

1.10.1. Ragionamento quotidiano 
1.10.2. Abilità di argomentazione 
1.10.3. Creatività 

Modulo 2. Educazione dell’intelligenza e affettività 

2.1. Concetto di intelligenza emotiva 

2.1.1. Introduzione all’intelligenza 
2.1.2. Approssimazione alle intelligenze multipli 
2.1.3. Definire l’intelligenza emotiva 
2.1.4. Caratteristiche dell’intelligenza emotiva 
2.1.5. Relazione tra intelligenza emotiva e prestazione accademica 

2.2. Teorie e modelli di intelligenza emotiva 

2.2.1. Scoprire le basi dell’intelligenza 
2.2.2. Le origini dell’intelligenza emotiva 
2.2.3. Nuovi contributi dell’intelligenza emotiva 

2.3. Componenti dell’intelligenza emotiva 

2.3.1. Definire le componenti dell’intelligenza emotiva 
2.3.2. La sensazione nell’intelligenza emotiva 
2.3.3. L’attenzione nell’intelligenza emotiva 
2.3.4. La percezione nell’intelligenza emotiva 
2.3.5. La memoria nell’intelligenza emotiva 
2.3.6. La motivazione nell’intelligenza emotiva 
2.3.7. Il linguaggio nell’intelligenza emotiva 

2.4. Fisiologia dell’intelligenza emotiva 

2.4.1. Le basi neuronali 
2.4.2. Cervello e intelligenza 
2.4.3. Cervello ed emozione 
2.4.4. Cervello e intelligenza emotiva 

2.5. Evoluzione dell’intelligenza emotiva 

2.5.1. Evoluzione dell'intelligenza 
2.5.2. Lo sviluppo emotivo 
2.5.3. Sviluppo dell’intelligenza emotiva 

2.6. Valutazione dell’intelligenza emotiva 

2.6.1. Caratteristiche della valutazione 
2.6.2. Valutazione del coefficiente di intelligenza 
2.6.3. Valutazione dell’intelligenza emotiva 

2.7. Differenze di genere dell’intelligenza emotiva 

2.7.1. Differenze genetiche uomo-donna 
2.7.2. Il ruolo degli ormoni nella differenziazione di genere 
2.7.3. Differenze emotive uomo-donna 
2.7.4. Differenze di genere nella compassione 
2.7.5. Differenze di genere nell’empatia 

2.8. Influenza sociale dell’intelligenza emotiva 

2.8.1. Disturbi emotivi nell’adolescenza 
2.8.2. Problemi emotivi in aula 
2.8.3. Intelligenza emotiva applicata all’adolescente 
2.8.4. Allenamento dell’intelligenza emotiva in aula 

2.9. Famiglia e intelligenza emotiva 

2.9.1. L'individuo e la famiglia 
2.9.2. L’intelligenza e la famiglia 
2.9.3. Gli stili parentali 
2.9.4. Famiglia e problemi emotivi 
2.9.5. L’intelligenza emotiva e la famiglia 

2.10. Miti e le verità di intelligenza emotiva 

2.10.1. Intelligenza emotiva e salute fisica: miti e realtà 
2.10.2. Intelligenza emotiva e salute mentale: miti e realtà 
2.10.3. Alessitimia, l’assenza di intelligenza emotiva: Miti e realtà 

Modulo 3. Psicologia dell’attenzione e della percezione 

3.1. Processo della percezione 

3.1.1. Introduzione alla percezione 
3.1.2. Percezione del colore 
3.1.3. Percezioni anomale 

3.2. Percezione del movimento 

3.2.1. Definizione del movimento 
3.2.2. Funzioni della percezione del movimento 
3.2.3. Caratteristiche della percezione del movimento e i suoi tipi 

3.3. Percezione della parola 

3.3.1. Caratteristiche fisiche del segnale 
3.3.2. Componenti dell’onda acustica 
3.3.3. Teorie della percezione del parola 

3.4. Percezione del linguaggio 

3.4.1. Percezione delle vocali 
3.4.2. Percezione delle consonanti 
3.4.3. Conclusioni 

3.5. Introduzione allo studio dell’attenzione 

3.5.1. Concetto di attenzione 
3.5.2. Caratteristiche dell’attenzione 
3.5.3. Fattori determinanti dell’attenzione 
3.5.4. Tipologie di attenzione 

3.6. L’attenzione selettiva 

3.6.1. Definizione e concetto di attenzione selettiva 
3.6.2. Dimensioni di attenzione selettiva 
3.6.3. Modelli di attenzione selettiva 

3.7. L’attenzione divisa 

3.7.1. Definizione e concetto di attenzione divisa 
3.7.2. Modelli di attenzione divisa 
3.7.3. Automaticità e controllo dell’attenzione 

3.8. L’attenzione sostenuta 

3.8.1. Definizione e concetto di attenzione sostenuta 
3.8.2. Caratteristiche dei compiti di attenzione sostenuta 
3.8.3. Teorie di attenzione sostenuta 

3.9. L’apporto dell’attenzione agli studi sperimentali. 

3.9.1. Compiti e paradigmi sperimentali 
3.9.2. L’esperimento di Stroop 
3.9.3. Gli esperimenti di priming 
3.9.4. Doppio esperimento 

3.10. Neuroscienze dell’attenzione 

3.10.1. Basi cerebrali dell’attenzione 
3.10.2. Il componente P300 come indice elettrofisiologico dei processi di attenzione 
3.10.3. Attenzione sostenuta e Neuroimaging 
3.10.4. Differenze individuali nella percezione e nell’attenzione 
3.10.5. Differenze di età nell’attenzione 

Modulo 4. Psicologia di pensiero e linguaggio 

4.1. Basi neurobiologiche coinvolte nel linguaggio

4.1.1. Introduzione
4.1.2. Definizione di linguaggio 
4.1.3. Antecedenti storici 
4.1.4. Riepilogo
4.1.5. Riferimenti bibliografici

4.2. Sviluppo del linguaggio

4.2.1. Introduzione
4.2.2. Insorgenza del linguaggio
4.2.3. Acquisizione del linguaggio
4.2.4. Riepilogo
4.2.5. Riferimenti bibliografici

4.3. Approcci neuropsicologici del linguaggio

4.3.1. Introduzione
4.3.2. Processi cerebrali del linguaggio
4.3.3. Aree cerebrali coinvolte
4.3.4. Processi neurolinguistici
4.3.5. Centri cerebrali coinvolti nella comprensione
4.3.6. Riepilogo
4.3.7. Riferimenti bibliografici

4.4. Neuropsicologia della comprensione del linguaggio

4.4.1. Introduzione
4.4.2. Aree cerebrali coinvolte nella comprensione
4.4.3. I suoni
4.4.4. Strutture sintattiche per la comprensione linguistica
4.4.5. Processi semantici e apprendimento significativo
4.4.6. Comprensione della lettura
4.4.7. Riepilogo
4.4.8. Riferimenti bibliografici

4.5. Comunicazione tramite il linguaggio

4.5.1. Introduzione
4.5.2. Il linguaggio come strumento che permette la comunicazione
4.5.3. Evoluzione del linguaggio
4.5.4. La comunicazione sociale
4.5.5. Riepilogo
4.5.6. Riferimenti bibliografici

4.6. I disturbi del linguaggio

4.6.1. Introduzione
4.6.2. Disturbi del linguaggio e della parola
4.6.3. Professionisti coinvolti nel trattamento
4.6.4. Implicazioni in classe
4.6.5. Riepilogo
4.6.6. Riferimenti bibliografici

4.7. Afasia

4.7.1. Introduzione
4.7.2. Tipologie di afasia
4.7.3. Diagnosi
4.7.4. Valutazione 
4.7.5. Riepilogo 
4.7.6. Riferimenti bibliografici

4.8. Stimolazione del linguaggio

4.8.1. Introduzione
4.8.2. Importanza della stimolazione del linguaggio
4.8.3. La stimolazione fonetica-fonologica
4.8.4. La stimolazione lessico-semantica
4.8.5. La stimolazione morfosintattica 
4.8.6. Stimolazione pragmatica
4.8.7. Riepilogo
4.8.8. Riferimenti bibliografici

4.9. Disturbi della lettoscrittura

4.9.1. Introduzione
4.9.2. Ritardo nella lettura
4.9.3. Dislessia
4.9.4. Disortografia
4.9.5. Disgrafia
4.9.6. Trattamento dei disturbi della lettoscrittura
4.9.7. Riepilogo
4.9.8. Riferimenti bibliografici

4.10. Valutazione e diagnosi delle difficoltà di linguaggio

4.10.1. Introduzione
4.10.2. Valutazione del linguaggio
4.10.3. Procedure di valutazione del linguaggio
4.10.4. Prove psicologiche di valutazione del linguaggio
4.10.5. Riepilogo
4.10.6. Riferimenti bibliografici

4.11. Intervento nei disturbo del linguaggio

4.11.1. Introduzione
4.11.2. Applicazione di programmi di miglioramento
4.11.3. Programmi di miglioramento
4.11.4. programmi di miglioramento usando le nuove tecnologie
4.11.5. Riepilogo
4.11.6. Riferimenti bibliografici

4.12. Incidenza delle difficoltà del linguaggio nella prestazione accademica

4.12.1. Introduzione
4.12.2. Processi linguistici
4.12.3. Incidenza dei disturbi del linguaggio
4.12.4. Relazione tra udito e linguaggio
4.12.5. Riepilogo
4.12.6. Riferimenti bibliografici

4.13. Orientamento di genitori e professori

4.13.1. Introduzione
4.13.2. Stimolazione del linguaggio
4.13.3. Stimolazione della lettura 
4.13.4. Riepilogo
4.13.5. Riferimenti bibliografici 

Modulo 5. Psicologia dello sviluppo 

5.1. Psicologia dello sviluppo come scienza

5.1.1. Approccio concettuale 
5.1.2. Dicotomie sullo sviluppo 
5.1.3. Aree di sviluppo 
5.1.4. Periodi del ciclo vitale 
5.1.5. Teorie dello sviluppo 

5.2. Sviluppo prenatale e nascita 

5.2.1. Lo sviluppo prenatale 
5.2.2. La nascita
5.2.3. La prima valutazione del neonato e le sue capacità 
5.2.4. I riflessi 
5.2.5. Gli stati di attivazione 

5.3. Alterazioni nello sviluppo prenatale

5.3.1. Attenzione precoce 
5.3.2. Anomalie genetiche 
5.3.3. L’influenza dei fattori ambientali nello sviluppo prenatale 
5.3.4. Disturbi perinatali: attenzione precoce
5.3.5. Approccio concettuale: tipologie e caratteristiche dell’attenzione precoce 
5.3.6. Struttura e funzionamento 

5.4. Caratteristiche evolutive dell’individuo nei primi tre anni: sviluppo

5.4.1. Caratteristiche generali della fase e il collocamento nel sistema educativo attuale 
5.4.2. Sviluppo fisico 
5.4.3. Sviluppo cognitivo 
5.4.4. Sviluppo linguistico 
5.4.5. Sviluppo socio-emotivo 

5.5. Sviluppo nell’infanzia (3-6 anni)

5.1.1. Caratteristiche generali della fase e il collocamento nel sistema educativo attuale 
5.5.2. Sviluppo fisico 
5.5.3. Sviluppo cognitivo 
5.5.4. Sviluppo linguistico 
5.5.5. Sviluppo socio-emotivo 

5.6. Disturbi dello sviluppo nel periodo di educazione infantile

5.6.1. Valutazione e linee guida di intervento
5.6.2. Disturbi del sonno e comportamento alimentare 
5.6.3. Controllo di sfinteri 
5.6.4. Ansia da separazione e influenza sociale e ambientale
5.6.5. Ritardo mentale 
5.6.6. Disturbi del neurosviluppo 

5.7. Sviluppo nell’infanzia (6-12 anni)

5.7.1. Caratteristiche generali della fase e il collocamento nel sistema educativo attuale 
5.7.2. Sviluppo fisico 
5.7.3. Sviluppo cognitivo 
5.7.4. Sviluppo linguistico 
5.7.5. Sviluppo socio-emotivo 

5.8. Disturbi dello sviluppo nel periodo di educazione primaria

5.8.1. Valutazione e intervento
5.8.2. Disturbi del comportamento  
5.8.3. Disturbi socio-emotivi 
5.8.4. Disturbo da deficit di attenzione e iperattività: strumenti di valutazione e programmi di intervento 

5.9. Sviluppo durante l’adolescenza e la gioventù

5.9.1. Alterazioni delle tappe 
5.9.2. Caratteristiche generali della fase e il collocamento nel sistema educativo attuale 
5.9.3. Sviluppo fisico 
5.9.4. Sviluppo cognitivo 
5.9.5. Sviluppo socio-emotivo 
5.9.6. Emancipazione dalla famiglia di origine: inserimento dei giovani 
5.9.7. Il consumo di sostanze 

5.10. Sviluppo in età adulta: fisico e psicosociale

5.10.1. Sviluppo nella senilità: invecchiamento, pensionamento e famiglia
5.10.2. Salute e malattia negli anziani
5.10.3. Valutazione e intervento
5.10.4. Sviluppo fisico e psicosociale dell’adulto: adattamento, cambi, fasi e crisi 
5.10.5. Età adulta e contesto familiare e lavorativo 
5.10.6. Invecchiamento delle persone: fisico, cognitivo, sociale, psicologico e pensionamento 
5.10.7. Gli anziani e il contesto familiare 
5.10.8. Alterazioni fisiche 
5.10.9. Deterioramento cognitivo 
5.10.10. Le demenze 
5.10.11. Depressione 

Modulo 6. Coaching 

6.1. Cos’è il coaching? 

6.1.1. Un processo rivolto verso un obiettivo

6.1.1.1. L’importanza di definire l’obiettivo
6.1.1.2. Iniziare dalla fine 
6.1.1.3. Come definire un obiettivo SMARTER
6.1.1.4. Dall’obiettivo presunto a quello reale 
6.1.1.5. Caratteristiche dell’obiettivo

6.1.2. Un processo tra persone

6.1.2.1. Quadro o contesto di coaching
6.1.2.2. La relazione di coaching
6.1.2.3. Influenza nel processo di coaching
6.1.2.4. La fiducia
6.1.2.5. Il rispetto

6.1.3. Il legame
6.1.4. Un processo comunicativo

6.1.4.1. Il potere del linguaggio 
6.1.4.2. L’ascolto attivo
6.1.4.3. L’assenza di giudizio
6.1.4.4. Comunicazione non verbale

6.1.5. Un processo orientato all’azione 

6.1.5.1. L’importanza dell’azione
6.1.5.2. Progettazione di un piano di azione 
6.1.5.3. Monitoraggio
6.1.5.4. Valutazione
6.1.5.5. Un processo creativo
6.1.5.6. Generare opzioni
6.1.5.7. Decidere opzioni

6.2. Origini e antecedenti del coaching

6.2.1. Origini filosofiche e Maieutica

6.2.1.1. Presocratico
6.2.1.2. La Maieutica di Socrate
6.2.1.3. Platone
6.2.1.4. Influenze filosofiche posteriori

6.2.2. Influenze della psicologia umanistica

6.2.2.1. Basi della psicologia umanistica
6.2.2.2. Fiducia nella capacità del cliente
6.2.2.3. Approccio nelle potenzialità e possibilità

6.2.3. Contributi della psicologia positiva

6.2.3.1. Basi della psicologia positiva
6.2.3.2. Condizioni della psicologia positiva
6.2.3.3. Forza umana
6.2.3.4. Senso e proposito per la vita

6.2.4. The Winner Game

6.2.4.1. La pratica intenzionale
6.2.4.2. Il miglioramento della prestazione sportiva
6.2.4.3. Galwain

6.2.5. Orientalismo

6.2.5.1. Importanza del processo o cammino 
6.2.5.2. Obiettivi come propositi 
6.2.5.3. Distacco dalle aspettative e dai risultati 
6.2.5.4. Comprendere la sofferenze 
6.2.5.5. Il potere del presente

6.2.6. Altre influenze

6.2.6.1. Psicologia sistemica
6.2.6.2. Psicologia Gestalt
6.2.6.3. Concetto di Flow 
6.2.6.4. Insegnamenti Zen
6.2.6.5. Management
6.2.6.6. Neuroscienze
6.2.6.7. Epigenetica

6.3. Scuole e correnti attuali

6.3.1. Scuola americana

6.3.1.1. Approccio del coaching pratico
6.3.1.2. Thomas Leonard
6.3.1.3. Altri esponenti 

6.3.2. Scuola europea

6.3.2.1. Coaching umanitario
6.3.2.2. Jhon Whitmore
6.3.2.3. Altri esponenti 

6.3.3. Scuola sudamericana

6.3.3.1. Approccio del coaching ontologico
6.3.3.2. Rafael Echevarría e Julio Olalla
6.3.3.3. Altri esponenti

6.4. Differenze tra il coaching e altri approcci 

6.4.1. Specificità della relazione nel coaching

6.4.1.1. La responsabilità del coachee
6.4.1.2. Il ruolo del coach
6.4.1.3. Il raggiungimento degli obiettivi

6.4.2. Limiti del coaching

6.4.2.1. Condizioni psicologiche del coachee
6.4.2.2. Controllo del coach e lavoro personale
6.4.2.3. Malessere e neurosi nei processi di coaching
6.4.2.4. Segnali di psicosi nel coachee
6.4.2.5. Considerazioni sulla derivazione del coachee a professionisti di psicoterapia
6.4.2.6. Approccio dei processi di coaching con coachees in trattamento psichiatrico

6.4.3. Psicoterapia

6.4.3.1. Approccio psicoterapeutico
6.4.3.2. Approccio psicodinamico 
6.4.3.3. Approccio umanistico
6.4.3.4. Approccio gestaltico
6.4.3.5. Approccio comportamentale
6.4.3.6. Approccio junghiano
6.4.3.7. Approccio sistemico 
6.4.3.8. Integrazione della psicoterapia con processi di coaching

6.4.4. Mentoring

6.4.4.1. Obiettivi del mentoring
6.4.4.2. Relazioni nel mentoring 
6.4.4.3. Il potere della fiducia nel mentoring
6.4.4.4. Consultazione nel mentoring
6.4.4.5. Limiti del mentoring
6.4.4.6. Integrazione del mentoring con processi di coaching

6.4.5. Consulting

6.4.5.1. Relazioni nel consulting
6.4.5.2. Obiettivi del consulting
6.4.5.3. Integrazione del consulting con processi di coaching

6.4.6. Councelling

6.4.6.1. Relazioni nel councelling
6.4.6.2. Obiettivi e ambiti
6.4.6.3. Integrazione del councelling con processi di coaching

6.4.7. Empowerment

6.4.7.1. Definizione
6.4.7.2. Processi 
6.4.7.3. Tipologie

6.4.8. Altri approcci

6.4.8.1. Arteterapia
6.4.8.2. Musicoterapia
6.4.8.3. Drammaterapia 
6.4.8.4. Danzaterapia
6.4.8.5. Terapie corporee e integrative corpo-mente

6.5. Ambiti del coaching

6.5.1. Coaching Live

6.5.1.1. Personale
6.5.1.2. Familiare
6.5.1.3. Di coppia

6.5.2. Coaching sportivo 

6.5.2.1. Coaching sportivo professionale
6.5.2.2. Coaching per la forma fisica e la salute
6.5.2.3. Coaching esecutivo
6.5.2.4. Coaching di squadre
6.5.2.5. Coaching aziendale 
6.5.2.6. Coaching nutrizionale
6.5.2.7. Coaching sistemico
6.5.2.8. Psicocoaching
6.5.2.9. Coaching trasformativo
6.5.2.10. Coaching educativo

6.6. Competenze di un coach 

6.6.1. Codice deontologico

6.6.1.1. Ecologia
6.6.1.2. Riservatezza
6.6.1.3. Stabilimento di un’alleanza
6.6.1.4. Creazione del legame
6.6.1.5. Onestà
6.6.1.6. Trasparenza
6.6.1.7. Rispetto
6.6.1.8. Impegno

6.6.2. Abilità interne 

6.6.2.1. Autoconoscenza 
6.6.2.2. Vulnerabilità 
6.6.2.3. Proattività
6.6.2.4. Empatia
6.6.2.5. Riflessione 

6.6.3. Abilità esterne

6.6.3.1. Comunicazione efficace 
6.6.3.2. Ascolto attivo
6.6.3.3. Ammirazione
6.6.3.4. Asserzione 
6.6.3.5. Feedback
6.6.3.6. Gestione del processo
6.6.3.7. Silenzio
6.6.3.8. Motivazione

6.6.4. Associazioni di coaching

6.6.4.1. International Coach Federation (ICF)
6.6.4.2. Associazione Spagnola di Coaching 
6.6.4.3. Associazione Spagnola di Coaching e Consulenza di Processi 
6.6.4.4. International Coaching Community
6.6.4.5. Associazione Internazionale di Coaching e Psicologia 

6.6.5. Certificazioni e preparazione di coaching

6.6.5.1. Requisiti per una preparazione di qualità 
6.6.5.2. Programmi accreditati
6.6.5.3. Certificazione di coach professionisti 
6.6.5.4. Processo di certificazione 

6.6.6. Le 11 competenze dell’ICF

6.6.6.1. Stabilire le basi
6.6.6.2. Creare la relazione 
6.6.6.3. Comunicare efficacemente
6.6.6.4. Facilitare l’apprendimento e il risultato

6.7. Struttura di una sessione

6.7.1. Ruoli del coach e del coachee 

6.7.1.1. Ruoli e responsabilità del coach
6.7.1.2. Ruoli e responsabilità del coachee
6.7.1.3. Processo di coaching 
6.7.1.4. Definire gli obiettivi 
6.7.1.5. Piano d’azione
6.7.1.6. Impegno 
6.7.1.7. Alleanze
6.7.1.8. Valutazione

6.7.2. Sponsor

6.7.2.1. L’azienda, direzione o istituzione come sponsor
6.7.2.2. Obiettivi dell’azienda del coachee
6.7.2.3. Responsabilità nel processo di coaching

6.7.3. Struttura e inquadratura

6.7.3.1. Situazione iniziale 
6.7.3.2. Situazione sperata
6.7.3.3. Distanza tra l’inizio e l’obiettivo del coaching

6.7.4. Alleanza e contratto

6.7.4.1. La convivenza di un’alleanza
6.7.4.2. Il contratto e gli aspetti contrattuali
6.7.4.3. Differenze e uguaglianze tra alleanza e contratto

6.7.5. Tipologie di sessione in base all’obiettivo

6.7.5.1. Di contatto
6.7.5.2. Di inizio del processo
6.7.5.3. Di sviluppo
6.7.5.4. Di monitoraggio
6.7.5.5. Di valutazione
6.7.5.6. Di chiusura

6.7.6. Chiusura della relazione

6.7.6.1. Valutazione del processo 
6.7.6.2. Valutazione della relazione 
6.7.6.3. Valutazione del raggiungimento degli obiettivi

6.8. Modelli 

6.8.1. Wasick 
6.8.2. PIE 
6.8.3. STIR 
6.8.4. Modello GROW 

6.8.4.1. Obiettivo 
6.8.4.2. Realtà 
6.8.4.3. Opzioni
6.8.4.4. Azione 
6.8.4.5. Modello OUTCOMES 
6.8.4.6. Obiettivi 
6.8.4.7. Ragioni 
6.8.4.8. Agire dal presente
6.8.4.9. Chiarire la differenza
6.8.4.10. Generare opzioni 
6.8.4.11. Motivare l’azione
6.8.4.12. Entusiasmo e stimoli
6.8.4.13. Supporti

6.8.5. Modello ACHIEVES 

6.8.5.1. Assess current situation 
6.8.5.2. Create Brainstorming of alternatives
6.8.5.3. Hone Goals
6.8.5.4. Iniziare opzioni
6.8.5.5. Valutare opzioni 
6.8.5.6. Convalidare il programma di azioni
6.8.5.7. Entourage momentum

6.9. Coaching coattivo

6.9.1. Fondamenti del coaching coattivo
6.9.2. Il modello del coaching coattivo
6.9.3. La relazione di coaching coattivo 
6.9.4. Contesti

6.9.4.1. Ascolto
6.9.4.2. Intuizione 
6.9.4.3. Curiosità
6.9.4.4. Spingere e approfondire

6.9.5. Autogestione

6.9.5.1. Principi e pratiche
6.9.5.2. Plenitudine
6.9.5.3. Processo 
6.9.5.4. Equilibrio
6.9.5.5. Combinazione

6.10. Il coaching come strumento di valutazione di gruppi, aziende e comunità

6.10.1. Sfide attuali di aziende e istituzioni
6.10.2. Coaching organizzativo
6.10.3. Obiettivi delle aziende
6.10.4. Servizi di coaching per aziende

6.10.4.1. Esecutivo
6.10.4.2. Formazioni specifiche
6.10.4.3. Shadow coaching
6.10.4.4. Coaching di gruppo 
6.10.4.5. Coaching (sistemico) sistema di squadre

6.10.5. Strumenti psicometrici di diagnosi 

6.10.5.1. Motivazioni e valori 
6.10.5.2. Strumenti psicometrici di diagnosi
6.10.5.3. MBTI 
6.10.5.4. FIRO-B 
6.10.5.5. Feedback 360º 
6.10.5.6. DISC 
6.10.5.7. Belbin
6.10.5.8. Evoluzione di sistemi e comunità
6.10.5.9. Gestione del cambiamento e dell’innovazione tramite il coaching
6.10.5.10. Strumenti di base del coaching

6.10.5.10.1. Ruota della vita personale
6.10.5.10.2. Ruota docente
6.10.5.10.3. Ruota alunno 
6.10.5.10.4. Analisi DAFO personale
6.10.5.10.5. Vantaggio di Johari
6.10.5.10.6. Schema GROW
6.10.5.10.7. Circolo di controllo, influenza e preoccupazione
6.10.5.10.8. Testa, cuore, pancia
6.10.5.10.9. VAK

Modulo 7. Ottimizzazione evolutiva ed educativa 

7.1. Principali autori e teorie psicologiche dello sviluppo durante l’infanzia

7.1.1. Teoria psicoanalitica dello sviluppo infantile di S. Freud
7.1.2. Teoria dello sviluppo psicosociale di E. Erikson
7.1.3. Teoria dello sviluppo cognitivo di J. Piaget

7.1.3.1. Adattamento: i processi di assimilazione e accomodamento portano all'equilibrio
7.1.3.2. Stadi dello sviluppo cognitivo
7.1.3.3. Stadio sensomotorio (0-2 anni)
7.1.3.4. Stadio pre-operatorio: sottoperiodo pre-operatorio (2-7 anni)
7.1.3.5. Stadio delle operazioni concrete (7-11 anni)
7.1.3.6. Stadio delle operazioni formali (11-12 anni in avanti)

7.1.4. Teoria socioculturale di Lev Vygotsky

7.1.4.1. Come impariamo? 
7.1.4.2. Funzioni psicologiche superiori
7.1.4.3. Il linguaggio: uno strumento di mediazione
7.1.4.4. Zona di sviluppo prossimo
7.1.4.5. Sviluppo e contesto sociale 

7.2. Introduzione all’intervento precoce

7.2.1. Storia dell’intervento precoce
7.2.2. Definizione di intervento precoce

7.2.2.1. Livelli di intervento precoce
7.2.2.2. Principali ambiti di azione

7.2.3. Cos'è un Centro di Sviluppo Infantile e Intervento Precoce

7.2.3.1. Concetto di Centro di Sviluppo Infantile e Intervento Precoce
7.2.3.2. Funzionamento di un Centro di Sviluppo Infantile e Intervento Precoce
7.2.3.3. Professionisti e ambiti di intervento

7.3. Aspetti evolutivi di sviluppo

7.3.1. Lo sviluppo a 0-3 anni

7.3.1.1. Introduzione
7.3.1.2. Sviluppo motorio
7.3.1.3. Sviluppo cognitivo
7.3.1.4. Sviluppo del linguaggio
7.3.1.5. Sviluppo sociale

7.3.2. Lo sviluppo a 3-6 anni 

7.3.2.1. Introduzione
7.3.2.2. Sviluppo motorio
7.3.2.3. Sviluppo cognitivo
7.3.2.4. Sviluppo del linguaggio
7.3.2.5. Sviluppo sociale

7.4. Campanelli di allarme nello sviluppo infantile

7.4.1. Introduzione 
7.4.2. Segnali di allarme in bambini da 0 a 2 anni 
7.4.3. Segnali di allarme in bambini da 2 a 7 anni 

7.5. Lo sviluppo cognitivo e socio-affettivo dai 7 agli 11 anni

7.5.1. Lo sviluppo a 7-11 anni
7.5.2. Introduzione
7.5.3. Sviluppo motorio 
7.5.4. Sviluppo cognitivo 
7.5.5. Sviluppo del linguaggio 
7.5.6. Sviluppo sociale 

7.6. Lo sviluppo cognitivo durante l’adolescenza e la prima gioventù 

7.6.1. Lo sviluppo durante l’adolescenza e la prima gioventù
7.6.2. Introduzione
7.6.3. Sviluppo motorio 
7.6.4. Sviluppo cognitivo 
7.6.5. Sviluppo del linguaggio 
7.6.6. Sviluppo sociale 

Modulo 8. Disturbi nello sviluppo del linguaggio 

8.1. Introduzione
8.2. Pensiero e linguaggio: Le sue relazioni 

8.2.1. Teorie che spiegano il suo sviluppo 
8.2.2. Pensiero e linguaggio: La sua interdipendenza 
8.2.3. La posizione del linguaggio nell'apprendimento 

8.3. Relazione del linguaggio con le difficoltà di apprendimento. 

8.3.1. Comunicazione, linguaggio, parola e lingua 
8.3.2. Informazioni generali sullo sviluppo del linguaggio 
8.3.3. Prevenzione dei problemi del linguaggio 

8.4. Il ritardo nello sviluppo del linguaggio e le sue implicazioni nelle difficoltà di apprendimento 

8.4.1. Concettualizzazione del ritardo nello sviluppo del linguaggio e la sua caratterizzazione 
8.4.2. Cause del ritardo nello sviluppo del linguaggio 
8.4.3. Importanza del riconoscimento precoce e la sua attenzione dalla scuola 
8.4.4. Il ritardo nello sviluppo del linguaggio come fattori di rischio per le difficoltà di apprendimento 

8.5. Disturbi del linguaggio più comuni negli studenti 

8.5.1. Concetti e delimitazioni 
8.5.2. Disturbo del linguaggio orale: Manifestazioni nelle componenti: fonetica, fonologia, morfo-lessicologia, sintassi, semantica e pragmatica 
8.5.3. Disturbo della parola: dislalia, disartria, rinolalia, disfonia e balbuzie 

8.6. Valutazione del linguaggio 

8.6.1. Strumenti di valutazione 
8.6.2. Componenti da valutare 
8.6.3. Referto di valutazione 

8.7. Attenzione ai disturbi del linguaggio negli istituti educativi 

8.7.1. Disturbo del linguaggio 
8.7.2. Disturbo della parola 

8.8. Attività per l’integrazione dei saperi e la loro applicazione pratica 
8.9. Letture raccomandate
8.10. Bibliografia

Modulo 9. Psicologia dell'educazione 

9.1. Storia, concetto e tendenze attuali della psicologia dell'educazione 

9.1.1. Storia: inizio, nascita e consolidamento della psicologia dell'educazione 
9.1.2. Problematica concettuale e diversità epistemologica 
9.1.3. Metodologia della ricerca educativa 

9.2. Natura, tratti e approcci dell’apprendimento 

9.2.1. Introduzione 
9.2.2. Metafore dell’apprendimento 
9.2.3. Conclusioni 

9.3. Teoria comportamentale e implicazioni nell’educazione 

9.3.1. Condizionamento classico nel contesto educativo 
9.3.2. Condizionamento strumentale nel contesto educativo 
9.3.3. Condizionamento operante nel contesto educativo 
9.3.4. Apprendimento sociale di Bandura 
9.3.5. Tecniche di modifica del comportamento in base al condizionamento 

9.4. Teorie del processo dell’informazione 

9.4.1. Inizi, centri di influenza e periodo di consolidamento 
9.4.2. Teoria di controllo adattativo del pensiero 
9.4.3. Teoria degli schemi 
9.4.4. Teorie del processo dell’informazione 

9.5. Teorie cognitive dell'apprendimento 

9.5.1. Teorie classiche 
9.5.2. Teorie attuali 
9.5.3. Implicazioni nel contesto educativo attuale 

9.6. Intelligenza 

9.6.1. Concettualizzazione 
9.6.2. Teorie di approccio psicometrico 
9.6.3. Strumenti di valutazione 
9.6.4. Teorie cognitive attuali 
9.6.5. Teorie attuali 
9.6.6. Modello di Feuerstein 
9.6.7. Teoria triarchica di Sternberg 
9.6.8. Teoria delle intelligenze multipli di Gardner 
9.6.9. Intelligenza emotiva di Salovey, Mayer e Caruso 
9.6.10. Strumenti di valutazione 
9.6.11. Programmi di intervento 

9.7. Stili di apprendimento e pensiero 

9.7.1. Concettualizzazione 
9.7.2. Tipologie, tratti e criteri differenziali 
9.7.3. Strumenti di valutazione 

9.8. Motivazione e apprendimento scolastico 

9.8.1. Concettualizzazione e modelli esplicativi della motivazione 
9.8.2. Tipologie di motivazione 
9.8.3. Obiettivi accademici 
9.8.4. Motivazione dei risultati 
9.8.5. Strumenti di valutazione 
9.8.6. Modelli di intervento 

9.9. Creatività, approccio concettuale 

9.9.1. Modelli classici 
9.9.2. Modelli attuali 
9.9.3. Strumenti di valutazione 
9.9.4. Applicazioni nel contesto educativo 

9.10. Capacità interpersonali e abilità sociali 

9.10.1. Processi di gruppo in aula 
9.10.2. Dinamiche dell’aula 
9.10.3. Conclusioni 

Modulo 10. Psicologia dell'istruzione 

10.1. Sviluppo storico e tendenze attuali della psicologia dell'istruzione 

10.1.1. Sviluppo storico: radici, nascita e sviluppo 
10.1.2. Teorie classiche e attuali 
10.1.3. Concettualizzazione della psicologia dell'istruzione 

10.2. Metodologia e ricerca didattica 

10.2.1. Conoscenza scientifica, teorie e ricerca in psicologia dell'educazione dell'istruzione 
10.2.2. Tipi di progettazione 
10.2.3. Metodologie di ricerca 

10.3. Disegno didattico 

10.3.1. Concettualizzazione 
10.3.2. Dimensioni e componenti del disegno 
10.3.3. Livelli del disegno didattico 
10.3.4. Fasi del disegno didattico 
10.3.5. Tipi di disegno didattico 

10.4. Mediazione didattica degli insegnanti: stili di insegnamento. Valutazione e intervento 

10.4.1. Approccio concettuale 
10.4.2. Tipologie: classiche e attuali 
10.4.3. Strumenti di valutazione 
10.4.4. Proposte di intervento nel contesto didattico 

10.5. La mediazione dell’alunno: strategie di apprendimento. Valutazione e intervento 

10.5.1. Approccio concettuale 
10.5.2. Analisi dello stato attuali della ricerca 
10.5.3. Diversità tipologica 
10.5.4. Strumenti di valutazione 
10.5.5. Programmi di intervento nelle strategie di apprendimento 

10.6. La mediazione tra pari: Apprendimento cooperativo 

10.6.1. Approccio concettuale e variabili coinvolte nell’apprendimento cooperativo 
10.6.2. Modelli e strutture di apprendimento cooperativo 
10.6.3. Implicazioni nel contesto didattico 

10.7. La mediazione del contesto: Variabili della situazione 

10.7.1. Identificazione delle variabili della situazione 
10.7.2. Ambiente fisico e risorse materiali 
10.7.3. Conclusioni 

10.8. Disegno didattico nei contenuti di apprendimento: Valutazione e programmi di intervento 

10.8.1. Linguaggio scritto 
10.8.2. Linguaggio matematico 
10.8.3. Strumenti di valutazione nel contesto didattico 
10.8.4. Programmi di intervento 

10.9. Disegno didattico nei valori 

10.9.1. Valutazione e intervento: identificazione dei valori 
10.9.2. Analisi dei valori nel contesto didattico 
10.9.3. Strumenti di valutazione e proposta di intervento 

10.10. Disegno didattico e attenzione alla diversità: Valutazione e proposte di intervento 

10.10.1. Concettualizzazione e identificazione della diversità nel contesto didattico 
10.10.2. Analisi della diversità nel contesto didattico: strumenti di valutazione e proposta di intervento 
10.10.3. Conclusioni 

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