Titolo universitario
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Presentazione
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Programma
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Modulo 1. Procedure optometriche in chirurgia refrattiva corneale, intraoculare e della cataratta
1.1. Fondamenti fisici del cambio refrattivo
1.1.1. Soluzione dell’occhio schematico
1.1.1.1. Occhio schematico emmetrope
1.1.1.2. Occhio schematico ammetrope
1.1.2. Variazione della rifrazione in funzione della variazione dell'ACD
1.1.3. Variazione della rifrazione in funzione della variazione nella potenza corneale
1.2. Tecniche di chirurgia refrattiva corneale
1.2.1. Anatomia e fisiologia corneale
1.2.2. Fondamento ottico
1.2.3. LASIK
1.2.4. PRK
1.2.5. LASEK
1.2.6. SMILE
1.2.7. PRESBILASIK
1.2.8. Ritrattamenti
1.3. Tipologie di laser
1.3.1. Il laser ad eccimeri
1.3.2. Profili di ablazione
1.3.3. L’optometrista in sala operatoria per chirurgia refrattiva laser
1.3.4. Programmazione della chirurgia e protocolli di sicurezza
1.3.5. Realizzazione di un nomogramma
1.4. Prove pre-operatorie per la chirurgia refrattiva corneale
1.4.1. Topografia e tomografia corneale
1.4.1.1. Topografia corneale normale
1.4.1.2. Astigmatismo corneale vs. Refrattivo: applicazione della regola di Javal
1.4.1.3. Topografie patologiche
1.4.1.4. Topografie sospettose
1.4.2. Pachimetria
1.4.2.1. Valori normali, limiti e pachimetria sottile
1.4.2.2. Limiti chirurgici dovuti alla pachimetria
1.4.3. Rifrazione
1.4.3.1. Acutezza visiva
1.4.3.2. Rifrazione soggettiva vs. Rifrazione oggettiva
1.4.3.3. Rifrazione cicloplegica
1.4.3.4. Indicazione chirurgica
1.4.4. Test di verifica
1.4.4.1. Il briefing pre-chirurgico
1.5. Post-operatorio e complicazioni in chirurgia refrattiva corneale
1.5.1. Intra-operatorio
1.5.1.1. Correzione di errori di programmazione mediante vettori di potenze diottriche
1.5.1.2. Lenticolo incompleto
1.5.1.3. Lenticolo completo
1.5.1.4. Perdita dell’epitelio
1.5.2. Post-operatorio
1.5.2.1. Dislocazione del lembo
1.5.2.2. Cheratite secca
1.5.2.3. Infezione
1.5.2.4. Crescita epiteliale nell’interfase
1.5.2.5. Sindrome del fluido nell’interfase
1.5.2.6. Aumento della pressione intraoculare cortico-dipendente
1.5.2.7. Toxic Anterior Segment Syndrome (TASS)
1.5.2.8. Perdita della qualità visiva
1.6. Fondamenti fisici del cambio refrattivo indotto da lenti intraoculari
1.6.1. Soluzione dell’occhio schematico
1.6.1.1. Lenti fachiche
1.6.1.2. Lenti pseudofachiche nel cristallino trasparente e nella cataratta
1.7. Prova pre-operatoria per la chirurgia intraoculare
1.7.1. Lenti fachiche
1.7.2. Chirurgia del cristallino
1.8. Biometria oculare e calcolo di lenti intraoculari
1.8.1. Formula di calcolo della lente intraoculare pseudofachica
1.8.2. Formula di calcolo della lente intraoculare fachica
1.8.3. Biometria oculare ultrasonica e ottica
1.8.4. Formule di calcolo della potenza della lente intraoculare
1.8.5. Calcolo in occhi sottoposti a chirurgia corneale refrattiva laser
1.8.5.1. Metodo di Haigis
1.8.5.2. Metodo di Shammas
1.8.5.3. Barret true-K
1.9. Tipi di lenti intraoculari
1.9.1. Monofocali
1.9.2. Multifocali
1.9.3. Toriche
1.9.4. Accomodanti
1.10. Post-operatorio e complicazioni in chirurgia refrattiva intraoculare
1.10.1. Intra-operatorio
1.10.2. Pre-operatorio precoce
1.10.3. Post-operatorio tardivo
Modulo 2. Biostatistica per la ricerca in ottica e optometria
2.1. Concetto di biostatistica ed epidemiologia
2.1.1. Definizione di statistica e biostatistica
2.1.2. Ricerca clinica
2.1.3. Livelli di evidenza
2.1.4. Ottica e optometria basate sull’evidenza
2.2. Un esperimento di valutazione dell’acutezza visiva
2.2.1. Il dubbio della professoressa
2.2.2. L’errore aleatorio e l’errore sistematico
2.2.3. Rispondere a una domanda dall’intuizione o dalla scienza
2.2.4. La stima puntuale o per intervalli
2.2.5. L’intervallo di fiducia: concetto e utilità
2.2.6. Il contrasto di ipotesi: concetto e utilità
2.3. Statistica descrittiva
2.3.1. Tipi di variabili
2.3.2. Misure di tendenza centrale
2.3.3. Misure di dispersione
2.3.4. Rappresentazione grafica dei risultati di una ricerca
2.3.5. Uso di software
2.3.6. Esempi applicati all’ottica e all’optometria
2.4. Distribuzioni di probabilità
2.4.1. Concetto di probabilità
2.4.2. Concetto di distribuzione della probabilità
2.4.3. Distribuzione binomiale
2.4.4. Distribuzione normale
2.4.5. Concetto di normalità e omoschedasticità
2.4.5.1. Distribuzione normale tipificata
2.4.6. Uso di software
2.4.7. Esempi applicati all’ottica e all’optometria
2.5. Intervalli di fiducia
2.5.1. Stima puntuale o per intervalli
2.5.2. L’intervallo di fiducia del 95%
2.5.3. Stima della dimensione del campione
2.5.4. Stima di una media
2.5.5. Stima di una proporzione
2.5.6. Intervallo di fiducia per una differenza di medie
2.5.7. Intervallo di fiducia per una differenza di proporzioni
2.5.8. Uso di software
2.5.9. Esempi applicati all’ottica e all’optometria
2.6. Test delle ipotesi
2.6.1. Il p-value
2.6.2. Analisi critica del p-value
2.6.3. Test di normalità
2.6.3.1. Kolmogorov-Smirnov
2.6.3.2. Test di Shapiro-Wilk
2.6.4. Test di omoschedasticità
2.6.5. Uso di software
2.6.6. Esempi applicati all’ottica e all’optometria
2.7. Test per la comprensione di due campioni e due proporzioni
2.7.1. Test parametrici e non
2.7.2. Test di Student
2.7.3. Test di Welch
2.7.4. Test di Wilcoxon
2.7.5. Test di Mann-Whitney
2.7.6. Intervallo di fiducia per una differenza di medie
2.7.7. Uso di software
2.7.8. Esempi applicati all’ottica e all’optometria
2.8. Test per la comparazione di più di due campioni o proporzioni
2.8.1. ANOVA
2.8.2. Kruskal-Wallis
2.8.3. Analisi post-hoc
2.8.4. Uso di software
2.8.5. Esempi applicati all’ottica e all’optometria
2.9. Analisi di regressione
2.9.1. Lineare semplice
2.9.2. Lineare multiplo
2.9.3. Logistica
2.9.4. Uso di software
2.9.5. Esempi applicati all’ottica e all’optometria
2.10. Analisi di comparazione e concordanza tra metodi di misurazione
2.10.1. Differenze tra concordanza e correlazione
2.10.2. Metodo grafico di Bland-Altman
2.10.3. Uso di software
2.10.4. Esempi applicati all’ottica e all’optometria
Modulo 3. Terapia visiva nella pratica clinica
3.1. Anamnesi
3.1.1. Storia medica del paziente
3.1.2. Triade: paziente, famiglia e optometrista
3.2. Valutazione della funzione sensoriale e accomodante
3.2.1. La funzione sensoriale: soppressione e stereopsi
3.2.2. Disfunzioni accomodanti
3.2.3Materiale necessario
3.3. Valutazione della funzione binoculare e oculomotoria
3.3.1. Disfunzione binoculare
3.3.2. Disfunzione oculomotoria
3.3.3. Materiale necessario
3.4. Valutazione del processo dell’informazione visiva
3.4.1. Rapporto tra visione e apprendimento
3.4.2. Abilità visivo-spaziali
3.4.3. Abilità di analisi visiva
3.4.4. Abilità di integrazione visivo-motoria
3.5. Terapia visiva nelle disfunzioni non strabiche
3.5.1. Intervento nelle disfunzioni accomodanti
3.5.2. Intervento nelle disfunzioni binoculari
3.5.3. Intervento nelle disfunzioni oculomotorie
3.6. Terapia visiva nell’ambliopia e nello strabismo
3.6.1. Tipologie di intervento in ambliopia
3.6.2. Intervento nello strabismo
3.7. Terapia visiva del danno cerebrale con deficit visivo
3.7.1. Classificazione di lesioni cerebrali
3.7.2. Problemi visivi dopo la lesione cerebrale acquisita
3.7.3. Esame visivo
3.7.4. Prognosi e piano di intervento
3.8. Terapia visiva nello sport e altre professioni
3.8.1. Visione sportiva
3.8.2. Abilità visive in base alla disciplina sportiva
3.8.3. Tecniche e procedure di selezione e allenamento negli atleti
3.8.4. Terapia visiva in altre professioni
3.9. Terapia visiva e comorbilità con disturbi del neurosviluppo, ipovisione, persone con disabilità e diversità funzionale
3.9.1. Esame visivo nei disturbi del neurosviluppo
3.9.2. Protocolli di intervento in base all’evidenza e guide cliniche attuali
3.9.3. Terapia visiva in pazienti ipovedenti
3.9.4. Triade: studente, famiglia e scuola
3.10. Esercizio transdisciplinare nella terapia visiva
3.10.1. Modelli di rapporto optometrico
3.10.2. Comunicazione con la famiglia
3.10.3. Comunicazione con i pazienti
3.10.4. Comunicazione con i professionisti sanitari
3.10.5. Comunicazione con la scuola
3.10.6. Intervento visivo in aula
Modulo 4. Metriche e misurazioni della qualità visiva
4.1. Principi di aberrometria
4.1.1. Fronte d'onda
4.1.1.1. Fronte d'onda perfetto
4.1.1.2. Fronte d'onda aberrato
4.1.2. Sistema ottico perfetto e diffrazione
4.1.2.1. Anelli di diffrazione
4.1.3. Classificazione delle aberrazioni ottiche
4.1.3.1. Di alto ordine
4.1.3.2. Di basso ordine
4.1.4. Decomposizione in polinomi di Zernike
4.1.4.1. Coefficienti di Zernike
4.1.4.2. Valori normali
4.2. Aberrazioni ottiche clinicamente significative
4.2.1. Aberrazioni sferiche
4.2.1.1. Fondamento ottico
4.2.1.2. Aberrazioni sferiche positive
4.2.1.3. Aberrazioni sferiche negative
4.2.1.4. Valori normali
4.2.2. Coma
4.2.2.1. Valori normali
4.3. Metriche e misurazioni della qualità visiva
4.3.1. Coefficienti di Zernike
4.3.2. Rapporto di Strehl
4.3.3. CSF e MTF
4.3.4. RMS
4.4. Aberrazioni oculari esterne
4.4.1. Geometria corneale
4.4.2. Lente asferica
4.4.2.1. Coefficienti della lente asferica
4.4.2.2. Aberrazione sferica e lente asferica
4.4.3. Distribuzione normale delle aberrazioni corneali
4.4.3.1. Lente asferica nell’occhio normale
4.4.3.2. Coma nell’occhio normale
4.5. Aberrazioni oculari interne
4.5.1. Cristallino
4.5.2. Mediani
4.6. Aberrazioni nella cornea irregolare
4.6.1. Cheratocono
4.6.2. Ectasia corneale
4.7. Cambi aberrometrici indotti sulla cornea
4.7.1. Ortocheratologia
4.7.1.1. Caso di trattamento centrato
4.7.1.2. Caso di trattamento decentrato
4.7.2. Cambi aberrometrici indotti da chirurgia refrattiva corneale
4.7.2.1. Chirurgia della miopia
4.7.2.2. Chirurgia dell’ipermetropia
4.7.2.3. Ablazioni decentrate
4.8. Cambi aberrometrici indotti da chirurgia del cristallino e impianto di lente intraoculare
4.8.1. Aberrazioni delle lenti intraoculari
4.8.2. Lente asferica e aberrazioni nell’occhio pseudofachico
4.9. Strumenti di misurazioni della qualità visiva
4.9.1. Topografi
4.9.2. Aberrometria Hartman-Shack
4.10. Compensazione delle aberrazioni oculari
4.10.1. Lenti a contatto
4.10.2. Ablazione laser guidata da topografia corneale
Modulo 5. Ultimi progressi nella gestione dell’ambliopia
5.1. Informazioni generali
5.1.1. Sviluppo dell'acuità visiva
5.1.2. Periodo critico vs. Plasticità
5.2. Definizione
5.3. Tipi di ambliopia
5.3.1. Ambliopia refrattiva
5.3.2. Ambliopia strabica
5.3.3. Ambliopia da deprivazione
5.3.4. Ambliopia da combinazione
5.4. Alterazioni visive
5.4.1. Acuità visiva
5.4.2. Sensibilità al contrasto
5.4.3. Sistema accomodativo
5.4.4. Motilità oculare
5.4.5. Localizzazione spaziale (incertezza spaziale e distorsioni)
5.4.6. Effetto impilamento
5.4.7. Soppressione e stereopsi
5.4.8. Prestazione di lettura
5.4.9. Compiti visivo-motori
5.4.10. Attività neurologica e reazione pupillare
5.4.11. Cambiamenti anatomici
5.5. Acuità visiva
5.5.1. Sensibilità al contrasto
5.5.2. Sistema accomodativo
5.5.3. Motilità oculare
5.5.4. Localizzazione spaziale (incertezza spaziale e distorsioni)
5.5.5. Effetto impilamento
5.5.6. Soppressione e stereopsi
5.5.7. Prestazione di lettura
5.5.8. Compiti visivo-motori
5.5.9. Attività neurologica e reazione pupillare
5.5.10. Cambiamenti anatomici
5.6. Valutazione e diagnosi di inclusione ed esclusione
5.6.1. Valutazione dell’acuità visiva
5.6.2. Valutazione dello stato refrattivo
5.6.3. Valutazione del sistema binoculare
5.6.4. Valutazione del sistema accomodante
5.6.5. Valutazione della motilità oculare
5.6.6. Valutazione della salute oculare
5.7. Trattamento con correzione dello stato refrattivo: Ultimi studi
5.7.1. Correzione ottica da prescrivere
5.7.2. Tempo necessario per l’effetto
5.7.3. Effettività
5.8. Trattamento con occlusione e penalizzazione farmacologica: Ultimi studi
5.8.1. Occlusione
5.8.1.1. Tipi di occlusione
5.8.1.2. Tempo di occlusione
5.8.1.3. Effettività
5.8.2. Penalizzazione farmacologica
5.8.2.1. Dose di atropina
5.8.2.2. Effettività
5.8.2.3. Confronto del trattamento con occlusione vs. penalizzazione farmacologica
5.8.2.4. Conformità del trattamento
5.8.2.5. Regressione del trattamento
5.8.3. Trattamento con terapia visiva: Ultimi studi
5.8.3.1. Vantaggi e svantaggi
5.8.3.2. Attività monoculari
5.8.3.3. Attività di visione da vicino e lontano
5.8.3.4. Tecniche antisoppressive e terapia binoculare
5.8.4. Altri trattamenti attuali e futuri
5.8.4.1. Trattamento farmacologico
5.8.4.2. Agopuntura
5.8.4.3. Altri trattamenti futuri
5.8.5. Gestione integrale del paziente con ambliopia
5.8.5.1. Protocollo d'azione
5.8.5.2. Valutazione di monitoraggio
5.8.5.3. Calendario dei controlli
Modulo 6. Ipovisione e optometria geriatrica
6.1. Ipovisione: definizione e classificazioni attuali
6.1.1. Definizione, nuovi termini e concetti
6.1.2. Cos’è un esame di ipovisione?
6.1.3. Vista funzionale
6.1.4. Nuovo concetto di vista fragile
6.1.5. Diverse classificazioni, un unico protocollo?
6.1.6. Statistiche relazionate con limitazione visiva di ogni tipo
6.1.7. Accezioni e terminologia
6.1.8. Statistiche sull’ipovisione
6.1.9. Decalogo dell’ipovisione
6.2. Patologie oculari e il resto delle condizioni che provocano ipovisione
6.2.1. Patologie degenerative e non
6.2.2. Classificazione di queste patologie secondo la loro condizione
6.2.3. Fisiopatogenesi
6.2.4. Fattori di rischio
6.2.5. Evoluzione attuale di queste patologie, epidemiologia
6.2.6. Processo di aggiustamento del deficit visivo
6.2.7. Ipovisione in bambini e bebè
6.3. Anamnesi in ipovisione e intervento multidisciplinare
6.3.1. Considerazioni iniziali
6.3.2. Linee guida di interazione con persone ipovedenti
6.3.3. Ruolo della famiglia e/o degli accompagnanti del paziente
6.3.4. Come trasmettere l’informazione?
6.3.5. Accompagnamento della persona ipovedente
6.3.6. Selezione dei pazienti, successo o fallimento, prognosi degli esiti
6.4. Protocollo di intervento clinico in persone ipovedenti o con perdita visiva moderata e grave
6.4.1. Diagramma dell’OMS
6.4.2. Persone idonee a ricevere ausili per l'ipovisione e la riabilitazione visiva
6.4.3. Miglioramento dell'intervento per le persone con ipovisione, vista fragile o lesioni neurologiche
6.4.4. Consigli ai professionisti per aiutare il paziente e i familiari
6.4.5. Protocollo interdisciplinare di derivazione
6.4.6. Interazione con persone con perdita della vista
6.4.7. Stesse condizioni, diverse soluzioni
6.5. Materiale nella visiva per ipovisione
6.5.1. Atteggiamento e attitudine
6.5.2. Materiale nella visita per ipovisione geriatrica
6.5.3. Test necessari per la valutazione
6.5.4. Prodotti commerciali, quali sono utili?
6.5.5. Organizzazione di una visita per ipovisione
6.5.6. Rapporti per aiutare pazienti e familiari
6.6. Esame del paziente con ipovisione e visione geriatrica
6.6.1. Valori fondamentali per l’assistenza a pazienti ipovedenti e geriatrici
6.6.2. Sindrome del professionista “Dunning-Kruger”
6.6.3. Rifrazione del paziente ipovedente
6.6.4. Vista da lontano
6.6.5. Vista da vicino
6.6.6. Cosa vuole il paziente?
6.7. Aiuti visivi e non nelle limitazioni visive, ipovisione e geriatria
6.7.1. Aiuti ottici: classificazione
6.7.2. Aiuti non ottici: Ambiente del paziente ipovedente
6.7.3. Aiuti elettronici: classificazione e utilità
6.7.4. Ultime tecnologie e intelligenza artificiale per ipovisione
6.7.5. Come creare circostanze positive
6.8. La luce, la sua importanza e i concetti di base necessari per l’ipovisione
6.8.1. Nozioni di spettro della luce
6.8.2. Concetti di base
6.8.3. Adattamento alla luce e all’oscurità in ipovisione
6.8.4. Abbagliamento, un fattore fondamentale nell'ipovisione e nella geriatria
6.8.5. Variabili degli oggetti influiscono sulla vista
6.8.6. Filtri selettivi: non sono tutti validi
6.9. Allenamento di aiuto per pazienti ipovedenti, accompagnamento e monitoraggio
6.9.1. Decisione ottima degli aiuti per il pazienti
6.9.2. Informazione chiara e documentata sugli aiuti prescritti
6.9.3. Linee guida di allenamento sugli aiuti
6.9.4. Allenamento specifico per vista da lontano, media e da vicino
6.9.5. Aspettative e percezioni
6.9.6. Monitoraggio e intervento multidisciplinare, allenamento
6.9.7. Concetto di TR e orientamento al paziente
6.10. Optometria geriatrica: l’invecchiamento e i problemi di visione
6.10.1. Pilastri della geriatria
6.10.2. Invecchiamento e disabilità visiva
6.10.3. Cambiamenti fisici importanti
6.10.4. Valutazione dell’autonomia personale
6.10.5. Caratteristiche neuropsicologiche più rilevanti
6.10.6. Esame optometrico nel paziente geriatrico
6.10.7. Correzioni adeguate nel paziente geriatrico
6.10.8. Supporto al benessere
Modulo 7. Farmacologia di uso oftalmico
7.1. Principi generali di farmacologia
7.1.1. Concetto di farmaco
7.1.2. Meccanismi d’azione dei farmaci
7.2. Farmacocinetica
7.2.1. Vie di somministrazione di medicinali
7.2.2. Processo LADME: Rilascio, assorbimento, distribuzione, metabolismo ed escrezione dei farmaci
7.2.3. Reazioni avverse ai farmaci somministrati per via generale e topica oculare
7.3. Farmaci anestetici in oftalmologia
7.3.1. Effetti farmacologici degli anestetici applicati a livello oculare
7.3.2. Uso degli anestetici in oftalmologia
7.3.3. Reazioni avverse
7.4. Farmaci che modificano il diametro della pupilla
7.4.1. Effetti farmacologici dei midriatici, miotici e cicloplegici applicati a livello oculare
7.4.2. Uso di questi farmaci in oftalmologia
7.4.3. Reazioni avverse
7.5. Farmaci di ipotensione oculare
7.5.1. Patologia del glaucoma
7.5.2. Meccanismi d’azione di questi farmaci
7.5.3. Reazioni avverse
7.6. Farmaci antinfettivi
7.6.1. Farmaci antibiotici
7.6.2. Farmaci antivirali
7.6.3. Farmaci antifungini
7.7. Farmaci antinfiammatori e antistaminici
7.7.1. Farmaci FANS
7.7.2. Farmaci steroidei antinfiammatori
7.7.3. Farmaci antistaminici
7.8. Farmaci angiogenici
7.8.1. Patologia della DMLE
7.8.2. Meccanismo d’azione dei farmaci antiangiogenici
7.9. Tossina botulinica
7.9.1. Meccanismo d’azione della tossina botulinica
7.9.2. Uso della tossina botulinica nello strabismo
7.10. Farmaci utilizzati nella diagnosi delle alterazioni della superficie oculare: Lagrime artificiali e umidificanti oculari
7.10.1. Coloranti oculari
7.10.2. Lagrime artificiali e umidificanti oculari
Modulo 8. Ultimi progressi nella strumentazioni ottica e optometrica
8.1. Caratterizzazione della lacrima
8.1.1. Caratterizzazione delle ghiandole di Meibomio: indicazioni per il trattamento con luce pulsata intensa (IPL)
8.1.2. Tecniche qualitative e quantitative
8.1.3. Valutazione dei modelli lacrimali
8.2. Caratterizzazione della cornea
8.2.1. Topografia corneale: sistemi di Placido e fotografia di Scheimpflug
8.2.2. Tomografia di coerenza ottica (OCT) del segmento anteriore
8.2.3. Microscopia endoteliale
8.2.4. Biomeccanica corneale
8.3. Caratterizzazione della sclera: topografia sclerale
8.4. Valutazione della camera anteriore e angolo irido-corneale
8.4.1. Tecniche classiche
8.4.2. OCT del segmento anteriore
8.4.3. Gonioscopia
8.4.4. Biomicroscopia ad ultrasuoni (UBM)
8.5. Tonometria
8.5.1. Tecniche
8.5.2. Strumentazione
8.6. Valutazione del cristallino
8.6.1. Tecniche
8.6.2. Strumentazione
8.7. Valutazione del nervo ottico, della retina (albero vascolare, parenchima e area maculare) e coroide
8.7.1. Oftalmoscopia
8.7.2. OCT del segmento posteriore
8.7.3. Retinografia
8.7.4. Altre tecniche
8.8. Valutazione del campo visivo
8.8.1. Campimetria computerizzata
8.9. Sistemi per valutare la qualità visiva e la dispersione della luce
8.10. Biometria oculare
8.10.1. Usi in optometria
8.10.2. Biometria ad ultrasuoni
8.10.3. Biometria ottica
Modulo 9. Optometria pediatrica
9.1. Introduzione
9.1.1. Obiettivi optometrici in pediatria
9.1.2. Scala evolutiva dei bambini nei primi anni di vita
9.2. Sviluppo del sistema visivo
9.2.1. Il percorso visivo: retina-corpo genicolato laterale-corteccia visiva
9.2.2. Altri percorsi: strutture e connessioni
9.3. Epidemiologia e guide cliniche
9.3.1. Considerazioni iniziali
9.3.2. Prevalenza di errori refrattivi, ambliopia e strabismo
9.3.3. Altre prevalenze
9.4. Competenze di design e attitudine dell'optometrista
9.4.1. L’optometrista e il bambino
9.4.2. Progettazione della visita pediatrica
9.4.3. Inclusione partendo dalla diversità
9.5. Storia clinica in pediatria
9.5.1. Anamnesi da 0 a 3 anni
9.5.2. Anamnesi da 3 a 7 anni
9.5.3. Anamnesi da 7 a 18 anni
9.6. Acutezza visiva, stato refrattivo e sensibilità al contrasto in pediatria
9.6.1. Sviluppo dell’acutezza visiva in pediatria
9.6.2. Rifrazione e la sua evoluzione in pediatria
9.6.3. Sensibilità al contrasto in pediatria
9.7. Accomodamento e la funzione oculomotoria in pediatria
9.7.1. Accomodamento in pediatria
9.7.2. Funzione oculomotoria in pediatria
9.8. Funzione binoculare e valutazione percettiva
9.8.1. Funzione binoculare
9.8.2. Valutazione percettiva e altre abilità
9.9. Identificazione di alterazioni patologiche in pediatria
9.9.1. Identificazione di alterazioni nel polo anteriore
9.9.2. Identificazione di alterazioni nel polo posteriore
9.10. Implicazioni transdisciplinari dell’optometrista in terapia visiva
9.10.1. Comunicazione con altri sanitari
9.10.2. Comunicazione con professionisti educativi
Modulo 10. Contattologia avanzata
10.1. Cornea e superficie oculare
10.1.1. Cornea
10.1.2. Lacrima
10.1.3. Relazione lente-occhio
10.2. Topografia corneale
10.2.1. Introduzione e principi
10.2.2. Topografie basate nel disco di placido e nell’elevazione
10.2.3. Tipi di mappa e la loro applicazione
10.3. Biomicroscopia
10.3.1. Introduzione
10.3.2. Tecniche e usi
10.3.3. Fotografie e cattura di immagini
10.4. Adattamento di lenti a contatto alla cornea regolare
10.4.1. Quando una cornea è regolare?
10.4.2. Lenti RGP
10.4.2.1. Materiali
10.4.2.2. Disegno
10.4.3. Adattamento personalizzato di lenti morbide
10.4.3.1. Introduzione
10.4.3.2. Concetto di sagitta
10.4.3.3. Importanza dell’altezza sagittale nelle lenti morbide
10.5. Adattamento di lenti a contatto alla cornea irregolare
10.5.1. Definizione di cornea irregolare
10.5.2. Lenti corneali
10.5.3. Lenti sclerali
10.5.4. Altre soluzioni possibili
10.6. Principi di ortocheratologia
10.6.1. Storia
10.6.2. Meccanismo di trattamento
10.6.3. Disegno delle lenti
10.6.4. Valutazione del fluorogramma
10.6.5. Valutazione della topografia
10.7. Ortocheratologia avanzata
10.7.1. Miopia
10.7.2. Astigmatismo
10.7.3. Ipermetropia
10.8. Controllo della miopia con lenti a contatto
10.8.1. Introduzione alla miopia
10.8.2. Ortocheratologia
10.8.3. Lenti morbide multifocali
10.8.4. Trattamenti combinati con atropina
10.9. Adattamento di lenti multifocali per presbiopia
10.9.1. Curva di focalizzazione e profili di potenza
10.9.2. Lenti RGP
10.9.3. Lenti morbide
10.10. Complicazioni in contattologia
10.10.1. Complicazioni derivanti dall’adattabilità
10.10.2. Complicazioni esterne all’adattabilità

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