Titolo universitario
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Presentazione
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Programma
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Modulo 1. Fisiologia dell’esercizio e attività fisica
1.1. Termodinamica e Bioenergetica
1.1.1. Definizione
1.1.2. Concetti generali
1.1.2.1. Chimica organica
1.1.2.2. Gruppi funzionali
1.1.2.3. Enzimi
1.1.2.4. Coenzimi
1.1.2.5. Acidi e basi
1.1.2.6. PH
1.2. Sistemi Energetici
1.2.1. Concetti generali
1.2.1.1. Capacità e potenza
1.2.1.2. Processi citoplasmatici vs Mitocondriali
1.2.2. Metabolismo dei fosfageni
1.2.2.1. ATP - PC
1.2.2.2. Via dei pentoso fosfati
1.2.2.3. Metabolismo dei nucleotidi
1.2.3. Metabolismo dei carboidrati
1.2.3.1. Glicolisi
1.2.3.2. Glucogenogenesi
1.2.3.3. Glucogenolisi
1.2.3.4. Gluconeogenesi
1.2.4. Metabolismo dei lipidi
1.2.4.1. Lipidi bioattivi
1.2.4.2. Lipolisi
1.2.4.3. Beta ossidazione
1.2.4.4. Lipogenesi de novo
1.2.5. Fosforilazione ossidativa
1.2.5.1. Decarbossilazione ossidativa del piruvato
1.2.5.2. Ciclo di Krebs
1.2.5.3. Catena di trasporto di elettroni
1.2.5.4. ROS
1.2.5.5. Cross-talk mitocondriale
1.3. Vie di segnalazione
1.3.1. Secondi messaggeri
1.3.2. Ormoni steroidi
1.3.3. AMPK
1.3.4. NAD+
1.3.5. PGC1
1.4. Muscolo scheletrico
1.4.1. Struttura e funzione
1.4.2. Fibre
1.4.3. Innervazione
1.4.4. Citoarchitettura muscolare
1.4.5. Sintesi e degrado delle proteine
1.4.6. mTOR
1.5. Adattamenti neuromuscolari
1.5.1. Reclutamento delle unità motrici
1.5.2. Sincronizzazione
1.5.3. Azionamento neurale
1.5.4. Organo tendineo di Golgi e fuso neuromuscolare
1.6. Adattamenti strutturali
1.6.1. Ipertrofia
1.6.2. Meccanismo di trasduzione dei segnali
1.6.3. Stress metabolico
1.6.4. Danno muscolare e infiammazione
1.6.5. Cambi nell’architettura muscolare
1.7. Fatica
1.7.1. Fatica centrale
1.7.2. Fatica periferica
1.7.3. HRV
1.7.4. Modello Bioenergetico
1.7.5. Modello Cardiovascolare
1.7.6. Modello termo-regolatore
1.7.7. Modello Psicologico
1.7.8. Modello di Governatore Centrale
1.8. Consumo massimo di ossigeno
1.8.1. Definizione
1.8.2. Valutazione
1.8.3. Cinetica del VO2
1.8.4. VAM
1.8.5. Economia della gara
1.9. Soglie
1.9.1. Lattato e soglia ventilatoria
1.9.2. MLSS
1.9.3. Potenza critica
1.9.4. HIIT e LIT
1.9.5. Riserva anaerobica di velocità
1.10. Condizioni fisiologiche estreme
1.10.1. Altezza
1.10.2. Temperatura
1.10.3. Immersioni
Modulo 2. Allenamento della forza per il miglioramento delle abilità di movimento
2.1. La forza nello sviluppo delle abilità
2.1.1. Importanza della forza nello sviluppo delle abilità
2.1.2. Benefici dell'allenamento della forza orientato alle abilità
2.1.3. Tipi di forza presenti nelle abilità
2.1.4. Aiuti all'allenamento necessari per sviluppare la forza nelle abilità
2.2. Abilità negli sport di squadra
2.2.1. Concetti generali
2.2.2. Abilità nello sviluppo della prestazione
2.2.3. Classificazione delle abilità
2.2.3.1. Locomotive skills
2.2.3.2. Manipulative skills
2.3. Agilità e spostamenti
2.3.1. Concetti di base
2.3.2. Importanza negli sport
2.3.3. Componenti dell’agilità
2.3.3.1. Classificazione delle abilità di movimento
2.3.3.2. Fattori fisici: forza
2.3.3.3. Fattori antropometrici
2.3.3.4. Componenti percettivo-cognitivi
2.4. Postura
2.4.1. Importanza della postura nelle abilità
2.4.2. Postura e mobilità
2.4.3. Postura e core
2.4.4. Postura e centro di pressione
2.4.5. Analisi biomeccanica di una postura efficiente
2.4.6. Risorse metodologiche
2.5. Skill lineari (abilità lineari)
2.5.1. Caratteristiche delle abilità lineari
2.5.1.1. Principali piani e vettori
2.5.2. Classificazione
2.5.2.1. Avvio, frenata e decelerazione
2.5.2.1.1. Definizioni e contesto di uso
2.5.2.1.2. Analisi biomeccanica
2.5.2.1.3. Risorse metodologiche
2.5.2.2. Accelerazione
2.5.2.2.1. Definizioni e contesto di uso
2.5.2.2.2. Analisi biomeccanica
2.5.2.2.3. Risorse metodologiche
2.5.2.3. Backpedal
2.5.2.3.1. Definizioni e contesto di uso
2.5.2.3.2. Analisi biomeccanica
2.5.2.3.3. Risorse metodologiche
2.6. Competenze multidirezionali: Shuffle
2.6.1. Classificazione delle abilità multidirezionali
2.6.2. Shuffle: Definizioni e contesto di uso
2.6.3. Analisi biomeccanica
2.6.4. Risorse metodologiche
2.7. Abilità multidirezionali: crossover
2.7.1. Crossover come cambio di direzione
2.7.2. Crossover come movimento di transizione
2.7.3. Definizioni e contesto di uso
2.7.4. Analisi biomeccanica
2.7.5. Risorse metodologiche
2.8. Jump Skill I (abilità di salto)
2.8.1. Importanza del salto nelle abilità
2.8.2. Concetti di base
2.8.2.1. Biomeccanica dei salti
2.8.2.2. CEA
2.8.2.3. Stiffness
2.8.3. Classificazione dei salti
2.8.4. Risorse metodologiche
2.9. Jump Skill II (abilità di salto)
2.9.1. Metodologie
2.9.2. Accelerazione e salti
2.9.3. Shuffle e salti
2.9.4. Crossover e salti
2.9.5. Risorse metodologiche
2.10. Varianti della programmazione
Modulo 3. Allenamento della forza sotto il paradigma dei sistemi dinamici complessi
3.1. Introduzione ai Sistemi Dinamici Complessi
3.1.1. I modelli applicati alla preparazione fisica
3.1.2. Determinazione delle Interazioni positive e negative
3.1.3. L’incertezza nei Sistemi Dinamici Complessi
3.2. Il controllo motorio e il suo ruolo nella prestazione
3.2.1. Introduzione alle teorie del controllo motorio
3.2.2. Movimento e funzione
3.2.3. L’apprendimento motorio
3.2.4. Il controllo motorio applicato alla teoria dei sistemi
3.3. I processi di comunicazione nella teoria dei sistemi
3.3.1. Dal messaggio al movimento
3.3.1.2. Il processo di comunicazione efficiente
3.3.1.3. Le fasi dell’apprendimento
3.3.1.4. Il ruolo della comunicazione e lo sviluppo sportivo in giovane età
3.3.2. Principio V.A.K.T
3.3.3. Conoscenza delle prestazioni vs. Conoscenze dei risultati
3.3.4. Feedback verbale nelle interazioni di sistema
3.4. La forza come condizione fondamentale
3.4.1. L’allenamento della forza negli sport di squadra
3.4.2. Le manifestazioni della forza all’interno del sistema
3.4.3. Il continuum forza-velocità. Revisione sistemica
3.5. I Sistemi Dinamici Complessi e i metodi di allenamento
3.5.1. La periodicità. Revisione storica
3.5.1.1. La periodicità tradizionale
3.5.1.2. La periodicità contemporanea
3.5.2. Analisi dei modelli di periodicità nei sistemi di allenamento
3.5.3. Evoluzione dei metodi di allenamento della forza
3.6. La forza e la divergenza motrice
3.6.1. Lo sviluppo della forza in giovane età
3.6.2. Le manifestazioni della forza in età infantile e adolescenziale
3.6.3. La programmazione efficiente in giovane età
3.7. Il ruolo del processo decisionale nei Sistemi Dinamici Complessi
3.7.1. Il processo decisionale
3.7.2. Il timing decisionale
3.7.3. Lo sviluppo del processo decisionale
3.7.4. Programmazione dell’allenamento in base al processo decisionale
3.8. Le capacità percettive negli sport
3.8.1. Le capacità visive
3.8.1.1. Il riconoscimento visivo
3.8.1.2. La visione centrale e periferica
3.8.2. L’esperienza motrice
3.8.3. La concentrazione
3.8.4. La componente tattica
3.9. Visione sistemica della programmazione
3.9.1. L’influenza dell’identità nella programmazione
3.9.2. Il sistema come percorso per uno sviluppo a lungo termine
3.9.3. Programmi di sviluppo a lungo termine
3.10. Programmazione globale: dal sistema alla necessità
3.10.1. Ideazione di programmi
3.10.2. Seminario pratico sulla valutazione del sistema
Modulo 4. Prescrizione e programmazione dell’allenamento della forza
4.1. Introduzione e definizione dei concetti
4.1.1. Concetti generali
4.1.1.1. Pianificazione, periodicità, prescrizione
4.1.1.2. Qualità, metodi, obiettivi
4.1.1.3. Complessità, rischio e incertezza
4.1.1.4. Coppie complementari
4.2. Esercizio
4.2.1. Generale e Specífico
4.2.2. Semplice e Complesso
4.2.3. Di spinta e Balistico
4.2.4. Cinetico e cinematico
4.2.5. Modelli di base
4.2.6. Ordine, enfasi e importanza
4.3. Variabili di programmazione
4.3.1. Intensità
4.3.2. Sforzo
4.3.3. Intento
4.3.4. Volume
4.3.5. Densità
4.3.6. Carico
4.3.7. Dose
4.4. Strutture di periodicità
4.4.1. Microciclo
4.4.2. Mesociclo
4.4.3. Macrociclo
4.4.4. Cicli olimpici
4.5. Strutture della sessione
4.5.1. Emisferi
4.5.2. Partite
4.5.3. Weider
4.5.4. Modelli
4.5.5. Muscoli
4.6. Prescrizione
4.6.1. Scheda di carico-sforzo
4.6.2. Basata sulla percentuale
4.6.3. Basata sulle varianti soggettive
4.6.4. Basata sulla velocità (VBT)
4.6.5. Altri
4.7. Previsione e monitoraggio
4.7.1. Allenamento basato sulla velocità
4.7.2. Zone di ripetizioni
4.7.3. Zone di carico
4.7.4. Tempi e ripetizioni
4.8. Pianificazione
4.8.1. Schemi di serie e ripetizioni
4.8.1.1. Plateau
4.8.1.2. Step
4.8.1.3. Onde
4.8.1.4. Scale
4.8.1.5. Piramidi
4.8.1.6. Light-Heavy
4.8.1.7. Cluster
4.8.1.8. Rest-Pause
4.8.2. Pianificazione verticale
4.8.3. Pianificazione orizzontale
4.8.4. Classifiche e modelli
4.8.4.1. Costante
4.8.4.2. Lineare
4.8.4.3. Lineare invertita
4.8.4.4. Blocchi
4.8.4.5. Accumulazione
4.8.4.6. Ondulante
4.8.4.7. Ondulante invertita
4.8.4.8. Volume-intensità
4.9. Adattamento
4.9.1. Modello dose-risposta
4.9.2. Robusto-ottimo
4.9.3. Fitness-affaticamento
4.9.4. Micro dosi
4.10. Valutazioni e aggiustamenti
4.10.1. Carico autoregolato
4.10.2. Aggiustamenti basati sulla VBT
4.10.3. Basati su RIR e RPE
4.10.4. Basati sulla percentuale
4.10.5. Via negativa
Modulo 5. Metodologia dell'allenamento della forza
5.1. Metodi di allenamento provenienti dal powerlifting
5.1.2. Isometrici funzionali
5.1.3. Ripetizioni forzate
5.1.4. Eccentrici in esercizi da gara
5.1.5. Caratteristiche principali dei metodi più usati nel powerlifting
5.2. Metodi di allenamento provenienti dal sollevamento pesi
5.2.1. Metodo Bulgaro
5.2.2. Metodo Russo
5.2.3. Origine delle metodologie popolari nella scuola di sollevamento pesi olimpico
5.2.4. Differenze tra il concetto bulgaro e russo
5.3. Metodi di Zatiorsky
5.3.1. Metodo dello Sforzo Massimo
5.3.2. Metodo dello Sforzo Ripetuto
5.3.3. Metodo dello Sforzo Dinamico
5.3.4. Componenti della carica e caratteristiche principali dei metodi di Zatsiorsky
5.3.5. Interpretazione e differenze nelle variabili meccaniche (forza, potenza e velocità) rivelate tra Metodo dello Sforzo Massimo, Ripetuto e Dinamico e la loro risposta interna
5.4. Metodi piramidali
5.4.1. Classico ascendente
5.4.2. Classico discendente
5.4.3. Doppio
5.4.4. Piramide Skewed
5.4.5. Piramide tronca
5.4.6. Piramide piana o stabile
5.4.7. Componenti del carico (volume e intensità) delle diverse proposte del metodo piramidale
5.5. Metodi di allenamento provenienti dal culturismo
5.5.1. Superserie
5.5.2. Triserie
5.5.3. Serie composte
5.5.4. Serie giganti
5.5.5. Serie congestionanti
5.5.6. Wave-Like loading
5.5.7. ACT (Anti-Catabolik Training)
5.5.8. Bulk
5.5.9. Cluster
5.5.10. 10x10 Satziorsky
5.5.11. Heavy Duty
5.5.12. Scale
5.5.13. Caratteristiche e componenti di carico delle diverse proposte metodologiche dei sistemi di allenamento provenienti dal culturismo e dal bodybuilding
5.6. Metodi provenienti dall’allenamento sportivo
5.6.1. Pliometria
5.6.2. Circuit Training
5.6.3. Cluster Training
5.6.4. Contrasto
5.6.5. Principali caratteristiche dei metodi di allenamento della forza provenienti dall’allenamento sportivo
5.7. Metodi provenienti dall’allenamento non convenzionale e dal crossfit
5.7.1. EMOM (Every Minute on the Minute)
5.7.2. Tabata
5.7.3. AMRAP (As Many Reps as Possible)
5.7.4. For Time
5.7.5. Principali caratteristiche dei metodi di allenamento della forza provenienti dal Crossfit
5.8. Allenamento Basato sulla Velocità (VBT)
5.8.1. Fondamenti teorici
5.8.2. Considerazioni pratiche
5.8.3. Dati propri
5.9. Il Metodo Isometrico
5.9.1. Concetti e fondamenti fisiologici degli sforzi isometrici
5.9.2. Proposta di Yuri Verkhoshansky
5.10. Metodologia del Repeat Power Ability (RPA) di Alex Natera
5.10.1. Fondamenti teorici
5.10.2. Applicazioni pratiche
5.10.3. Dati pubblici e Dati propri
5.11. Metodologia di allenamento proposta da Fran Bosch
5.11.1. Fondamenti teorici
5.11.2. Applicazioni pratiche
5.11.3. Dati pubblici e Dati propri
5.12. Metodologia Trifasica di Cal Dietz e Matt Van Dyke
5.12.1. Fondamenti teorici
5.13.2. Applicazioni pratiche
5.13. Nuove tendenze nell’allenamento Eccentrico quasi Isometrico
5.13.1. Argomenti neurofisiologici e analisi delle risposte meccaniche mediante l’uso di trasduttori di posizione e piattaforme di forza per ogni approccio di allenamento della forza
Modulo 6. Teoria dell'allenamento della forza e basi per l'allenamento strutturale
6.1. Forza, concettualizzazione e terminologia
6.1.1. La forza dalla meccanica
6.1.2. La forza dalla fisiologia
6.1.3. Concetto di deficit di forza
6.1.4. Concetto di forza applicata
6.1.5. Concetto di forza utile
6.1.6. Terminologia di allenamento della forza
6.1.6.1. Forza massima
6.1.6.2. Forza esplosiva
6.1.6.3. Forza elastica esplosiva
6.1.6.4. Forza riflessa elastico-esplosiva
6.1.6.5. Forza balistica
6.1.6.6. Forza rapida
6.1.6.7. Potenza esplosiva
6.1.6.8. Forza-velocità
6.1.6.9. Forza-resistenza
6.2. Concetti relativi alla potenza I
6.2.1. Definizione di potenza
6.2.1.1. Aspetti concettuali della potenza
6.2.1.2. Importanza della potenza nel contesto della prestazione sportiva
6.2.1.3. Chiarimento della terminologia legata alla potenza
6.2.2. Fattori che contribuiscono allo sviluppo della potenza massima
6.2.3. Aspetti strutturali che condizionano la produzione di potenza
6.2.3.1. Ipertrofia muscolare
6.2.3.2. Composizione muscolare
6.2.3.3. Rapporto tra le sezioni trasversali di fibre veloci e lente
6.2.3.4. Lunghezza del muscolo e il suo effetto sulla contrazione muscolare
6.2.3.5. Quantità e caratteristiche dei componenti elastici
6.2.4. Aspetti neurali che condizionano la produzione di potenza
6.2.4.1. Potenziale di azione
6.2.4.2. Velocità di reclutamento delle unità motrici
6.2.4.3. Coordinazione intramuscolare
6.2.4.4. Coordinazione intermuscolare
6.2.4.5. Potenziamento post-attivazione (PAP)
6.2.4.6. Meccanismi riflessi neuromuscolari e la loro rispettiva incidenza
6.3. Concetti relativi alla potenza II
6.3.1. Aspetti teorici per comprendere la curva forza-tempo
6.3.1.1. Impulso di forza
6.3.1.2. Fasi della curva forza-tempo
6.3.1.3. Fasi dell’accelerazione della curva forza-tempo
6.3.1.4. Zona di massima accelerazione della curva forza-tempo
6.3.1.5. Fase di decelerazione della curva forza-tempo
6.3.2. Aspetti teorici per comprendere le curve di potenza
6.3.2.1. Curva potenza-tempo
6.3.2.2. Curva potenza-spostamento
6.3.2.3. Carica ottimale di lavoro per lo sviluppo della massima potenza
6.4. Relazione dei concetti di forza e il legame con la prestazione sportiva
6.4.1. Obiettivo dell'allenamento della forza
6.4.2. Relazione della potenza con il ciclo o fase di allenamento
6.4.3. Relazione tra forza massima e potenza
6.4.4. Relazione tra la potenza e il miglioramento della prestazione sportiva
6.4.5. Relazione forza e prestazione sportiva
6.4.6. Relazione tra forza e velocità
6.4.7. Relazione tra forza e salto
6.4.8. Relazione tra forza e cambi di direzione
6.4.9. Relazione tra la forza e altri aspetti della prestazione sportiva
6.4.9.1. La Forza massima e i suoi effetti sull'allenamento
6.5. Sistema neuromuscolare (allenamento ipertrofico)
6.5.1. Struttura e funzione
6.5.2. Unità motrice
6.5.3. Teoria dello scivolamento
6.5.4. Tipologie di fibra
6.5.5. Tipologie di contrazione
6.6. Risposte e adattamenti del sistema neuromuscolare (allenamento ipertrofico)
6.6.1. Adattamenti nell’impulso nervoso
6.6.2. Adattamenti nell’attivazione muscolare
6.6.3. Adattamenti nella sincronizzazione delle unità motrici
6.6.4. Adattamenti nella coattivazione degli antagonisti
6.6.5. Adattamenti nelle doppiette
6.6.6. Pre-attivazione muscolare
6.6.7. Stiffness muscolare
6.6.8. Riflessi
6.6.9. Modelli interni di engrammi motori
6.6.10. Tono muscolare
6.6.11. Velocità del potenziale di azione
6.7. Ipertrofia
6.7.1. Introduzione
6.7.1.1. Ipertrofia parallela e in serie
6.7.1.2. Ipertrofia Sarcoplasmatica
6.7.2. Cellule satelliti
6.7.3. Iperplasia
6.8. Meccanismi che inducono all’ipertrofia
6.8.1. Meccanismo di induzione dell'ipertrofia: stress meccanico
6.8.2. Meccanismo di induzione dell'ipertrofia: stress metabolico
6.8.3. Meccanismo di induzione dell'ipertrofia: danno muscolare
6.9. Variabili nella programmazione dell'allenamento per l'ipertrofia
6.9.1. Volume
6.9.2. Intensità
6.9.3. Frequenza
6.9.4. Carico
6.9.5. Densità
6.9.6. Scelta degli esercizi
6.9.7. Ordine nell’esecuzione degli esercizi
6.9.8. Tipi di azione muscolare
6.9.9. Durata degli intervalli di riposo
6.9.10. Durata delle ripetizioni
6.9.11. ROM del movimento
6.10. Principali fattori che influiscono sullo sviluppo ipertrofico al massimo livello
6.10.1. Genetica
6.10.2. Età
6.10.3. Sesso
6.10.4. Stato di allenamento
Modulo 7. Allenamento della forza per migliorare la velocità
7.1. Forza
7.1.1. Definizione
7.1.2. Concetti generali
7.1.2.1. Manifestazioni della forza
7.1.2.2. Fattori che determinano la prestazione
7.1.2.3. Requisiti di forza per il miglioramento dello sprint. Relazione tra le manifestazioni di forza e lo sprint
7.1.2.4. Curva forza-velocità
7.1.2.5. Relazione della curva F-V nell’applicazione alle fasi dello sprint
7.1.2.6. Sviluppo della forza e della potenza muscolare
7.2. Dinamica e meccanica dello sprint lineare (modello dei 100mt)
7.2.1. Analisi cinematico della partita
7.2.2. Dinamica e applicazione di forza durante la partita
7.2.3. Analisi cinematico della fase di accelerazione
7.2.4. Dinamica e applicazione di forza durante l’accelerazione
7.2.5. Analisi cinematica della corsa a velocità massima
7.2.6. Dinamica e applicazione della forza durante la velocità massima
7.3. Analisi della tecnica di accelerazione e velocità massima negli sport di squadra
7.3.1. Descrizione della tecnica negli sport di squadra
7.3.2. Confronto della tecnica della gara di velocità in sport di squadra vs Prove atletiche
7.3.3. Analisi del tempo e del movimento di azioni di velocità negli sport di squadra
7.4. Esercizi come mezzi di base e speciali per lo sviluppo della forza necessaria al miglioramento dello sprint
7.4.1. Modelli di base del movimento
7.4.1.1. Descrizione degli schemi con enfasi sugli esercizi per gli arti inferiori
7.4.1.2. Richiesta meccanica degli esercizi
7.4.1.3. Esercizi derivati dal sollevamento di pesi a livello olimpico
7.4.1.4. Esercizi balistici
7.4.1.5. Curva F-V degli esercizi
7.4.1.6. Vettore di produzione di forza
7.5. Metodi speciali di allenamento della forza applicati allo sprint
7.5.1. Metodo di massimo sforzo
7.5.2. Metodo dello sforzo dinamico
7.5.3. Metodo dello sforzo ripetuto
7.5.4. Metodo complex e contrasto francese
7.5.5. Allenamento basato sulla velocità
7.5.6. Allenamento della forza per ridurre il rischio di infortuni
7.6. Mezzi e metodi di allenamento della forza per migliorare la velocità
7.6.1. Mezzi e metodi dell’allenamento della forza per migliorare la fase di accelerazione
7.6.1.1. Relazione tra forza e accelerazione
7.6.1.2. Slittino e corsa contro la resistenza
7.6.1.3. Pendenze
7.6.1.4. Capacità di salto
7.6.1.4.1. Costruzione del salto verticale
7.6.1.4.2. Costruzione del salto orizzontale
7.6.2. Mezzi e metodi per l’allenamento della velocità massima/top speed
7.6.2.1. Pliometria
7.6.2.1.1. Concetto del metodo di shock
7.6.2.1.2. Prospettiva storica
7.6.2.1.3. Metodologia del metodo di shock per il miglioramento della velocità
7.6.2.1.4. Evidenze scientifiche
7.7. Mezzi e metodi di allenamento della forza applicati all’agilità e al cambio di direzione
7.7.1. Fattori determinanti dell’agilità e del cambio di direzione
7.7.2. Salti multidirezionali
7.7.3. Forza eccentrica
7.8. Valutazione e controllo dell’allenamento della forza
7.8.1. Profilo forza-velocità
7.8.2. Profilo carico-velocità
7.8.3. Carico progressivo
7.9. Integrazione
7.9.1. Caso pratico
Modulo 8. Valutazione della prestazione sportiva nell’allenamento della forza
8.1. Valutazione
8.1.1. Concetti generali sulla valutazione, i test e la misurazione
8.1.2. Caratteristiche dei test
8.1.3. Tipologie di test
8.1.4. Obiettivi della valutazione
8.2. Tecnologia e valutazioni neuromuscolari
8.2.1. Tappeto di contatto
8.2.2. Piattaforme di forza
8.2.3. Celle di carico
8.2.4. Accelerometro
8.2.5. Trasduttori di posizione
8.2.6. Applicazioni cellulari per la valutazione neuromuscolare
8.3. Test di ripetizioni submassimali
8.3.1. Protocollo per la valutazione
8.3.2. Formule di stima validate nei diversi esercizi di allenamento
8.3.3. Risposte meccaniche e di carico interno durante un test di ripetizioni submassimali
8.4. Test dei Progressivi Incrementali Massimi (TPI max)
8.4.1. Protocollo di Naclerio e Figueroa del 2004
8.4.2. Risposte meccaniche (encoder lineare) e di carico interno (PSE) durante un TPI max
8.4.3. Determinazione della zona ottimale per l’allenamento della potenza
8.5. Test dei Salti Orizzontali
8.5.1. Valutazione senza uso di tecnologie
8.5.2. Valutazione con uso di tecnologie (enconder orizzontale e piattaforma di forza)
8.6. Test dei salti verticali singoli
8.6.1. Valutazione dello Squat Jump (SJ)
8.6.2. Valutazione del Countermovemente Jump (CMJ)
8.6.3. Valutazione di un Salto Abalakov (ABK)
8.6.4. Valutazione di un Drop Jump (DJ)
8.7. Test dei salti verticali ripetuti (Rebound Jump)
8.7.1. Test di salti ripetuti in 5 secondi
8.7.2. Test di salti ripetuti in 15 secondi
8.7.3. Test di salti ripetuti in 30 secondi
8.7.4. Indice di resistenza alla forza veloce (Bosco)
8.7.5. Indice di impegno esercitato nel test di Rebound Jump
8.8. Risposte meccaniche (forza, potenza e velocità/tempo) durante i test di salto singolo e ripetuto
8.8.1. Forza/tempo nei salti singoli e ripetuti
8.8.2. Velocità/tempo nei salti singoli e ripetuti
8.8.3. Potenza/tempo nei salti singoli e ripetuti
8.9. Profilo forza/velocità nei vettori orizzontali
8.9.1. Fondamenti teorici in un profilo F/V
8.9.2. Protocolli di valutazione di Morín e Samozino
8.9.3. Applicazioni pratiche
8.9.4. Valutazione con tappetino da contatto, encoder lineare e piattaforma di forza
8.10. Profilo forza/velocità nei vettori verticali
8.10.1. Fondamenti teorici in un profilo F/V
8.10.2. Protocolli di valutazione di Morín e Samozino
8.10.3. Applicazioni pratiche
8.10.4. Valutazione con tappetino da contatto, encoder lineare e piattaforma di forza
8.11. Test isometrici
8.11.1. Test McCall
8.11.1.1. Protocollo di valutazione e valori registrati con la piattaforma di forza
8.11.2. Test di trazione a metà coscia
8.11.2.1. Protocollo di valutazione e valori registrati con la piattaforma di forza
Modulo 9. Allenamento della forza negli sport di situazione
9.1. Fondamenti di base
9.1.1. Adattamenti funzionali e strutturali
9.1.1.1. Adattamenti funzionali
9.1.1.2. Relazione carico-pausa (densità) come criterio di adattamento
9.1.1.3. Forza come qualità di base
9.1.1.4. Meccanismi o indici per gli adattamenti strutturali
9.1.1.5. Uso, concettualizzazione degli adattamenti muscolari provocati, come meccanismo adattativo del carico selezionato (tensione meccanica, stress metabolico, danno muscolare)
9.1.2. Reclutamento delle unità motrici
9.1.2.1. Ordine di reclutamento, meccanismi regolatori del sistema nervoso centrale, adattamenti periferici, adattamenti centrali usando tensione, velocità o affaticamento come strumento di adattamento neurale
9.1.2.2. Ordine di reclutamento o affaticamento durante sforzi massimi
9.1.2.3. Ordine di reclutamento e fatica durante gli sforzi submassimali
9.1.2.4. Recupero fibrillare
9.2. Fondamenti specifici
9.2.1. Il movimento come punto di partenza
9.2.2. La qualità del movimento come obiettivo generale per il controllo motorio, lo schema motorio e la programmazione motoria
9.2.3. Movimenti orizzontali prioritari
9.2.3.1. Accelerazione, frenata, cambio di direzione con gamba interna e gamba esterna, velocità assoluta massima e submassima. Tecnica, correzione e applicazione in base ai movimenti specifici in competizione
9.2.4. Movimenti verticali prioritari
9.2.4.1. Jumps, Hops, Bounds: Tecnica, correzione e applicazione in base ai movimenti specifici in competizione
9.3. Mezzi Tecnologici per la valutazione dell’allenamento della forza e il controllo del carico esterno
9.3.1. Introduzione alla tecnologia e allo sport
9.3.2. Tecnologia per valutare e controllare l’allenamento di forza e potenza
9.3.2.1. Encoder rotativo (funzionamento, variabili di interpretazione, protocolli di intervento, applicazione)
9.3.2.2. Celle di carico (funzionamento, variabili di interpretazione, protocolli di intervento, applicazione)
9.3.2.3. Piattaforme di forza (funzionamento, variabili di interpretazione, protocolli di intervento, applicazione)
9.3.2.4. Fotocellule elettriche (funzionamento, variabili di interpretazione, protocolli di intervento, applicazione)
9.3.2.5. Tappeto da contatto (funzionamento, variabili di interpretazione, protocolli di intervento, applicazione)
9.3.2.6. Accelerometro (funzionamento, variabili di interpretazione, protocolli di intervento, applicazione)
9.3.2.7. Applicazioni per dispositivi mobili (funzionamento, variabili di interpretazione, protocolli di intervento, applicazione)
9.3.3. Protocollo di intervento per valutare e controllare l’allenamento
9.4. Controllo della carica interna
9.4.1. Percezione soggettiva del carico secondo lo sforzo percepito
9.4.1.1. Percezione soggettiva per stimare la carica relativa (% 1RM)
9.4.2. Risultati
9.4.2.1. Come controllo dell’esercizio
9.4.2.1.1. Ripetizioni e PRE
9.4.2.1.2. Ripetizioni in riserva
9.4.2.1.3. Scala di Velocità
9.4.2.2. Controllare l’effetto globale di una sessione
9.4.2.3. Come strumento di periodicità
9.4.2.3.1. Uso (APRE) dell’esercizio di resistenza progressiva autoregolata, interpretazione dei dati e relazione di questi con il corretto dosaggio della carica in sessione
9.4.3. Scala di qualità di recupero, interpretazione e applicazione pratica nella sessione (TQR 0-10)
9.4.4. Come strumento nella pratica quotidiana
9.4.5. Applicazioni
9.4.6. Raccomandazioni
9.5. Mezzi per allenare la forza
9.5.1. Ruolo del mezzo nella pianificazione di un metodo
9.5.2. Mezzi al servizio di un metodo e in funzione di un obiettivo sportivo centrale
9.5.3. Tipologie di mezzi
9.5.4. Modelli di movimento e attivazioni come asse centrale per la selezione dei mezzi e l'implementazione di un metodo
9.6. Costruzione di un metodo
9.6.1. Definizione del tipo di esercizio
9.6.1.1. Collegamenti trasversali come guida all'obiettivo del movimento
9.6.2. Evoluzione degli esercizi
9.6.2.1. Modifica della componente rotazionale e del numero di supporti secondo il piano di movimento
9.6.3. Organizzazione degli esercizi
9.6.3.1. Relazione con i movimenti orizzontali e verticali prioritari (2.3 e 2.4)
9.7. Applicazione pratica di un metodo (programmazione)
9.7.1. Applicazione del piano logico
9.7.2. Applicazione di una sessione di gruppo
9.7.3. Programmazione individuale in un contesto di gruppo
9.7.4. Forza applicata al gioco
9.7.5. Proposta di periodicità
9.8. UTI I (Unità Tematica Integrativa)
9.8.1. Costruzione di un allenamento per adattamenti funzionali, strutturali e ordine di reclutamento
9.8.2. Costruzione di un sistemi di monitoraggio e/o valutazione dell’allenamento
9.8.3. Costruzione di un allenamento basato nel movimento per l’applicazione dei fondamenti, i mezzi e il controllo dell carico interno ed esterno
9.9. UTI II (Unità Tematica Integrativa)
9.9.1. Costruzione di una sessione di allenamento di gruppo
9.9.2. Costruzione di una sessione di allenamento di gruppo applicata al gioco
9.9.3. Costruzione di uno schema di periodizzazione dei carichi analitici e specifici
Modulo 10. Allenamento negli sport di media e lunga durata
10.1. Forza
10.1.1. Definizione e concetto
10.1.2. Continuum di capacità condizionali
10.1.3. Requisiti di forza per sport di resistenza. Prove scientifiche
10.1.4. Manifestazioni di forza e la relazione con gli adattamenti neuromuscolari negli sport di resistenza
10.2. Prove scientifiche sugli adattamenti dell'allenamento della forza e la loro influenza sugli eventi di resistenza di media e lunga durata
10.2.1. Adattamenti neuromuscolari
10.2.2. Adattamenti metabolici ed endocrini
10.2.3. Adattamenti sulla prestazione in prove specifiche
10.3. Principio di corrispondenza dinamica applicata agli sport di resistenza
10.3.1. Analisi biomeccanica della produzione della forza in diversi contesti: corsa, ciclismo, nuoto, canottaggio, sci di fondo
10.3.2. Parametri di gruppi muscolari coinvolti e attivazione muscolare
10.3.3. Cinematica angolare
10.3.4. Ritmo e durata della produzione di forza
10.3.5. Dinamica dello sforzo
10.3.6. Ampiezza e direzione del movimento
10.4. Allenamento simultaneo di forza e resistenza
10.4.1. Prospettiva storica
10.4.2. Fenomeno di interferenza
10.4.2.1. Aspetti molecolari
10.4.2.2. Prestazione sportiva
10.4.3. Effetti dell’allenamento della forza sulla resistenza
10.4.4. Effetti dell’allenamento della resistenza sulle manifestazioni della forza
10.4.5. Tipologie e modi di organizzazione della carica e risposta adattativa
10.4.6. Allenamento simultaneo. Evidenza nei diversi sport
10.5. Allenamento della forza
10.5.1. Mezzi e metodi per lo sviluppo della forza massima
10.5.2. Mezzi e metodi per lo sviluppo della forza esplosiva
10.5.3. Mezzi e metodi per lo sviluppo della forza reattiva
10.5.4. Allenamento della forza come mezzo di riduzione del rischio di infortuni
10.5.5. Allenamento pliometrico e sviluppo della capacità di salto come parte importante per migliorare la corsa
10.6. Esercizi e mezzi speciali di allenamento della forza per sport di resistenza di media e lunga durata
10.6.1. Modelli di movimento
10.6.2. Esercizi di base
10.6.3. Esercizi balistici
10.6.4. Esercizi dinamici
10.6.5. Esercizi di forza resistita e assistita
10.6.6. Esercizi di core
10.7. Programmazione di allenamento della forza in funzione della struttura del microciclo
10.7.1. Selezione e ordine degli esercizi
10.7.2. Frequenza settimanale di allenamento della forza
10.7.3. Volume e intensità in base all’obiettivo
10.7.4. Tempi di recupero
10.8. Allenamento della forza orientato a diverse discipline cicliche
10.8.1. Allenamento della forza per corridori di fondo e mezzofondo
10.8.2. Allenamento della forza orientato al ciclismo
10.8.3. Allenamento della forza orientato al nuoto
10.8.4. Allenamento della forza orientato al canottaggio
10.8.5. Allenamento della forza orientato allo sci di fondo
10.9. Controllo del processo di allenamento
10.9.1. Profilo di carica-velocità
10.9.2. Test di caric
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